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IL DELITTO MATTEOTTI E LE LEGGI FASCISTISSIME - Coggle Diagram
IL DELITTO MATTEOTTI E LE LEGGI FASCISTISSIME
il PNF aveva stravinto le elezioni
durante la prima seduta il leader socialista Giacomo Matteotti
denunciò l'accaduto e chiese l'annullamento delle elezioni.
10 giorni dopo venne rapito da un gruppo di squadristi e ucciso
l'avvenimento provocò un ondata di sdegno verso il fascismo
i partiti dell'opposizione
liberali
popolari
socialisti
comunisti
repubblicani
lasciarono il parlamento con un gesto noto come secessione dell'Aventino
Vittorio Emanuele III che avrebbe potuto sciogliere le camere , non fece nulla
anzi, con l'appoggio del Re, Mussolini potè presentarsi in Parlamento il 3 gennaio 1925, dopo essersi assunto la responsabilità di morte di Matteotti
rafforzato da questa vittoria politica, Mussolini fece approvare tra il 1925 e il 1926 una serie di provvedimenti, le cosiddette LEGGI FASCISTISSIME che trasformarono l'Italia in una dittatura:
fece sciogliere tutti i partiti e i sindacati
abolì le libertà di associazione, di stampa e di parola
creò una polizia politica e un Tribunale speciale per la sicurezza dello stato allo scopo di condannare al carcere o al confino gli oppositori politici
espulse dal Parlamento i deputati dell'Aventino
reintrodusse la pena di morte per reati politici
obbligò tutti i dipendenti pubblici a iscriversi al PNF
attribuì il potere legislativo al capo del governo
alle elezioni gli italiani potevano votare solo per il PNF