Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Prima bucolica ed Eneide :fire: - Coggle Diagram
Prima bucolica ed Eneide :fire:
La prima ecloga di Virgilio parla di un dialogo avvenuto tra due contadini di campagna: Melibeo e Titiro
Il primo, Melibeo, è costretto a lasciare i propri averi e la sua patria a causa di un esproprio di terre
Il secondo, Titiro, a differenza di Melibeo è riuscito a sottrarsi all'esilio grazie all'intervento di un deus incontrato a Roma di cui non si conosce molto bene l'identità.
La bucolica, che mette in evidenza la confisca dei terreni da distribuire ai veterani della guerra civile, è stata realizzata in chiave autobiografica da Virgilio
L'autore romano, infatti, si personifica in Titiro poiché egli è riuscito ad evitare l'esilio grazie al lavoro di Ottaviano in suo favore. In questo modo Virgilio vuole rendere una sorta di omaggio al "deus" che l'ha aiutato a sfuggire da questi problemi.
I diversi destini di Titiro e Melibeo rispecchiano due diversi modi di rapportarsi con il potere: la sciagura di Melibeo risalta ancora una volta la debolezza della campagna, del mondo bucolico che è da sempre minacciato dalla storia.
La sorte di Titiro, invece, grazie al legame tra lui e questo deus incontrato a Roma ci dimostra che, in quei tempi, l'alleanza con il potere era fondamentale per la sopravvivenza.
I personaggi non sono ben descritti e delineati: di Tutiro sappiamo che è un senex(un anziano) che parla di amore come farebbe un giovane. Di Tutiro vengono inoltre anche accennati i nomi e qualche aspetto del carattere delle due sue amanti: Galatea, una donna avida e Amarillide, una donna amorosa.
Di Melibeo, invece, non ci sono molte informazioni, non conosciamo l'età e la sua posizione sociale ma sappiamo che è stato un proprietario terriero
Per quanto riguarda il periodo dell'anno in cui è ambientata la vicenda potrebbe essere estate poiché c'è una continua ricerca dell'ombra. Vengono nominati anche alcuni tipi d'albero e anche vari animali che i due allevano come le pecore o le api iblei ecc...
Enea fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise, il figlio Ascanio e la moglie Creusa che morirà durante l'esodo.
Enea è disperato così insieme ad altri troiani si imbarca alla ricerca di una nuova terra. Il viaggio dura 7 anni, soprattutto a causa di Giunone che ostacola ripetutamente l'eroe troiano
Dopo numerose peripezie i profughi atterrano a Cartagine dove Enea incontra Didone che si innamora di lui. Nel regno di Didone si trovano bene Enea e i compagni ma il principe troiano insiste affinché possa ripartire poiché sa che è in Italia che dovrà fondare una nuova città
La partenza di Enea ferirà molto Didone che, affranta, si suicida maledicendolo per sempre e facendo giurare vendetta al suo popolo perché elimini lui e i suoi discendenti.
Enea, analogamente ad altri eroi greci, si ritrova a dover scendere nell'Ade dove incontra il padre Anchise già morto. Qui Anchise rivel :a al figlio che darà vita a un impero potente.
Dopo la gita negli Inferi Enena giunge finalmente nel Lazio dove regna il re Latino. Egli ha una figlia, Lavinia che è pronta a sposarsi con il capo di una banda di rivoltosi: Turno.
Il matrimonio era stato organizzato nonostante un oracolo avesse riferito a Latino che sua figlia avrebbe incontrato un uomo venuto dal mare con cui avrebbe fondato un nuovo regno.
L'uomo venuto dal mare era proprio Enea: inizia una lotta tra Turno ed Enea per stabilire chi debba essere il suo futuro sposo. Enea è aiutato da Venere mentre Turno da Giunone. La guerra dura un po' ma alla fine vince lo straniero di Ilo che, insieme a Lavinia, darà vita a un lungo e vasto impero.
L'Enea è un'opera di dodici libri scritti in esametro dal poeta Virgilio. I primi sei raccontano del viaggio di Enea da Troia fino in Lazio mentre gli altri sei dell'arrivo in Italia e di guerre di conquista.
Virgilio scrisse inizialmente in prosa poi decise di realizzare l'opera in versi. Tema centrale del poema è la discesa negli Inferi che sta a simboleggiare l'inizio della parte più intrigante e decisiva dell'opera.
L'intento dell'opera è quello di voler esaltare le gloriose origini della gens Iulia e unire le origini della stirpe romana alla tradizione. Virgilio, infatti, si discosta dagli altri autori latini del tempo poiché non compose un poema epico legato alla storia contemporanea.