Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
UMANESIMO E RINASCIMENTO - Coggle Diagram
UMANESIMO E RINASCIMENTO
TRA IL 400 E IL 500
-
il contesto culturale
Nasce la stampa a caratteri mobili, grazie all'invenzione di Gutenberg , che favorisce la diffusione delle Sacre Scritture tra le comunità protestanti.
L'uomo al centro dell'universo. Grazie agli intellettuali provenienti da Costantinopoli si diffonde di nuovo il greco e il latino nelle forme classiche. Nasce un nuovo modo di pensare il mondo.
Nasce l'UMANESIMO che dura fino alla fine del 400 e poi si sviluppa il RINASCIMENTO: la rinascita delle arti e del sapere. Si basano sulla idea dell'uomo al centro dell'universo, in grado di essere autonomo nel pensare e nell'agire. In questo periodo rinasce la grandezza degli antichi.
L'esaltazione della dignità dell'uomo fa rivalutare il corpo. Lo studio della storia consente di interpretare gli avvenimenti non più come disegno divino ma come modelli di comportamento e regole.
Mecenatismo. Nelle corti italiane i signori diventano mecenati di artisti e uomini di cultura. Così si ha una straordinaria fioritura artistica dell'Italia umanistico-rinascimentale. Le corti diventano centri dove si sviluppano nuovi modelli di comportamento ( Il Galateo di Monsignor della Casa), generi letterari, linguaggi e modi di esprimersi.
I nuovi generi letterari soddisfano le richieste e gli interessi dei nobili di corte e sono: i poemi cavallereschi; la poesia lirica ispirata a Petrarca; i trattati politici. Il teatro profano viene ripreso e le commedie sono rappresentate, inizialmente, nelle sale del palazzo.
La questione della lingua. La frammentazione dell'Italia in tanti Stati ostacola la creazione di una lingua unitaria. Durante l'Umanesimo la lingua principale è il latino dei classici mentre nel Rinascimento viene usato il volgare anche per i testi di maggiore contenuto culturale. Nasce un dibattito su quale volgare utilizzare e così si parla di "questione della lingua". Alcuni vorrebbero utilizzare il volgare nato dalla fusione di tutti i volgari; altri propendono per il volgare utilizzato da Dante, Petrarca e Boccaccio; altri propongono il volgare fiorentino parlato dal popolo; infine vi è chi sostiene la lingua parlata nelle corti.
-