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giusto di gand e la pala del corpus domini - Coggle Diagram
giusto di gand e la pala del corpus domini
giusto di gand
pittore fiammingo
nel 1474 dalle fiandre, scese ad urbino alla corte di federico da montefeltro per terminare una pala d'altare realizzata per il corpus domini di urbino
oggi conservato nella sala del palazzo ducale
nel 1467 , la confraternira del corpus domini di urbino, assegnò il progetto a Paolo uccello, che realizzò la predella con le storie del miracolo dell'ostia profanata
nel 1469, il resto della pala fu commissionato a Piero della Francesca ma, non si sa per quali motivi, il progetto non andò avanti
alla fine la confraternita decise di chiamare un pittore fiammingo, giusto di gand per la realizzazione del resto della pala
descrizione
siccome la tavola fu commissionata dal corpus domini, giusto di gand fu chiamato a realizzare la comunione degli apostoli
secondo i vangeli, dopo l'ultima cena, cristo istituì il sacramento dell'eucarestia
e distribuendo il pane agli apostoli
al centro vi è cristo mentre dà la comunione ai 12 apostoli disposti a semicerchio intorno a lui
9 a sinistra e 3 a destra
la scena è ambientata in uno sfondo architettonico che rimanda al deambulatorio di una chiesa
deambulatorio: un corridoio posto intorno al coro e all'abside
con alte colonne colorate
In alto volano due angeli, con panneggi frastagliati che appartengono alle convenzioni nordiche.
a destra
un gruppo di dignitari contemporanei , tra cui federico da montefeltro
il personaggio davanti a federico da montfeltro, con la barba e vestito alla bizantina, è Giovanni bessarione
cardinale umanista e filosofo bizantino
dietro vi è una nicchia
sporge una madonna con il bambino
ai lati si aprono due finestre con delicati paesaggi sfumati
da notare
attenzione ai dettagli (come la bacinella metallica in primo piano), gli effetti di luce e l'importanza data ai gesti delle mani, talvolta un po' artificiosi. Risaltano la delicata sensibilità d'artista per i rapporti luminosi e la sua predilezione per preziosi accostamenti di toni rari.
la costruzione prospettica secondo regole geometriche, nella quale si coglie l'influenza di un altro artista della corte di Federico: Piero della Francesca.