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Totalitarismo in Italia: Il fascismo - Coggle Diagram
Totalitarismo in Italia: Il fascismo
Benito Mussolini
nacque nel 1883 a Dovia di Predappio
Nel 1901 ottenne il diploma di maestro elementare
Non trovando però un'occupazione stabile emigrò in Svizzera
Dove venne arrestato per vagabondaggio nel 1902
Tra il 1902 e il 1919 finì in carcere dieci volte
Espulso dalla Svizzera entrò nel partito socialista da protagonista diventando il direttore del giornale del partito "l'avanti"
Nel 1914 allo scoppio della prima guerra mondiale si schierò per l'entrata dell'Italia
In contrasto con il suo partito venne espulso dal partito socialista
Di conseguenza condusse una campagna interventista attraverso il giornale da lui fondato: "Il popolo d'Italia"
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Al ritorno dalla guerra, nel 1919, fondò il movimento dei fasci di combattimento
Che ebbe molto successo solo dopo le agitazioni sociali del 1920
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Fondò delle squadre d'azione per contrastare le proteste dei contadini
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Lo costruzione dello stato totalitario
Partì dalle leggi fascistissime del 1925
Nel 1926 vennero sciolti tutti i partiti dell'opposizione e vennero chiusi tutti i giornali antifascisti
La fascistizzazione fu completata quando venne dato ampio spazio all'OVRA
Quando il gran consiglio del fascismo ebbe il compito di preparare una lista unica di candidati(1928)
Nel 1937 tutte le organizzazioni giovanili furono inquadrate nella GIL
L'opera nazionale balilla si occupava dei bambini(6-14)
La balilla dei ragazzi(8-14)
Venivano educati alla dottrina fascista
Le piccole italiane(le ragazze)
Anche la scuola fu un ottimo mezzo di propaganda
Dal 1937 tutte le attività culturali furono controllate dal MINICULPOP
Il mito dell'antica Roma e i valori del fascismo
La propaganda creò dei punti di contatto tra il regime e l'antica Roma
Per questo il fascismo nei gesti e nel linguaggio cercò di presentarsi come il continuatore di Roma
Venne reintrodotto il saluto romano
Il termine duce
Il fascio littorio
Venne imposto l'uso del voi
Si reintrodussero le parole: camerata, camicie nere, gerarca e podestà
Inoltre vennero italianizzati molti cognomi stranieri
Il regime spese molte energie per plasmare un italiano "nuovo"
Lo scopo di questo cambiamento era quello di rafforzare i valori tradizionali
Un altro obbiettivo del regime fu quello delle famiglie numerose
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L'Italia antifascista
Non tutti erano pro al fascismo ma le leggi vietavano il dissenso
Molti antifascisti vennero puniti con il carcere o con il confino
Altri furono assassinati o espulsi dall'Italia
L'antifascismo liberale e democratico
Furono antifascisti liberali Giolitti, Nitti, Albertini e il filosofo Benedetto Croce
Furono antifascisti democratici Giovanni Amendola e Piero Gobetti che pagarono la vita per le loro idee
Alla stessa prospettiva lavorò soprattutto il movimento giustizia e libertà di cui maggiori esponenti Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Gaetano Salvemini
Nel 1942 venne fondato il partito d'azione
Furono antifascisti anche alcuni esponenti del disciolto partito popolare : Don Sturzo e Alcide De Gasperi
E degli ex esponenti del partito socialista: Francesco Turati, Sandro Pertini, e Pietro Nenni; e del partito comunista come Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti
L'accordo tra chiesa e stato
L'11 febbraio 1929 venne firmato il patto Lateranense tra il cardinale Gasparri e Mussolini
Il razzismo fascista
Dalla metà degli anni trenta l'Italia si avvicinò sempre di più alla Germania nazista
Nel 1938 vennero introdotte in Italia le legge razziali contro gli Ebrei
Vennero esclusi da tutto il possibile essendo ritenuti una razza inferiore
Il primo progetto del fascismo fu la conquista dell'Etiopia
L'invasione ebbe inizio nel 1935
Il 5 maggio 1936 venne conquistata Addis Abeba ei il 9 maggio Mussolini proclamò il ritorno dell'impero nominando Vittorio Emanuele III imperatore d'Etiopia
questi anni sono definiti anni del massimo consenso