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La comunicazione 6/Comunicazione paraverbale - Coggle Diagram
La comunicazione 6/Comunicazione paraverbale
segnali prosodici
segnali che producono musicalità del parlato
quando si parla non si deve avere un tono di voce piatto, ma è importante il ritmo, l'intonazione, la velocità della voce
l'intonazione delle parole ci può far capire come interpretare i messaggi
la velocità della comunicazione può farci capire lo stato d'animo: se parla troppo velocemente può indicare nervosismo
segnali paralinguistici
segnali che NON producono musicalità del parlato
questi segnali fanno parte della comunicazione anche se non si tratta di elementi del parlato
quando si parla infatti pensiamo ai colpi di tosse, ai sospiri, ai silenzi, alle pause
la comunicazione e l'OSS
l'OSS deve misurare i suoi interventi orali in modo da evitare di parlare troppo o poco
deve trovare il giusto equilibrio in modo da essere chiaro e completo
al centro delle politiche socio-sanitarie, cioè delle attività socio-sanitarie, c'è la relazione di aiuto e la persona che ha necessità/esigenza/bisogno di aiuto
la comunicazione professionale prevede un rapporto tra due persone, A e B
A è la persona che si trova in una situazione di difficoltà o di disagio e che chiede aiuto a un'altra persona per risolvere questo problema, disagio, difficoltà
A è definito Helpee, cioè la persona aiutata
B è la persona dotata di competenze/abilità professionali in grado di offrire aiuto ad A
B è definito Helper, cioè la persona che aiuta, l'OSS
Carl Rogers
la psicologia non direttiva afferma che una relazione costruttiva, cioè utile, tra paziente e OSS ha bisogno di 3 disposizioni personali di tipo passivo
accettazione incondizionata
comprensione empatica
genuinità o autenticità
psicologo statunitense che crea la psicologia non direttiva
l'accogllienza
l'accoglienza deve intendersi come capacità essenziale dell'aiuto
significa quindi far sentire a proprio agio una persona, creare un clima sereno, far aprire questa persona e saper ascoltare quello che dice