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MONTECCHI-VENUDA 13) INFORMATIZZAZIONE DELLA BIBLIOTECA E SUA EVOLUZIONE …
MONTECCHI-VENUDA 13)
INFORMATIZZAZIONE DELLA BIBLIOTECA E SUA EVOLUZIONE
utilizzo di software di gestione che consentono di svolgere l’insieme delle procedure nel modo più economico possibile e senza ripetizioni.
Normalmente i software di gestione sono a struttura MODULARE
I moduli, offerti dai programmi gestionali che sono presenti sul mercato, prevedono:
la gestione degli acquisti
la catalogazione
la gestione dei fascicoli di periodico
l’OPAC (Online Public Access Catalogue)
la gestione del prestito
Normalmente i software sono installati su un elaboratore centrale al quale è collegato un certo numero di computer (→rete locale di computer, local area network (LAN)).
però, vi è anche la possibilità, per la biblioteca, di non dover installare localmente software, il quale è proposto come un servizio a cui il cliente accede pagando un canone (→ application service provider o software as a service), per
cui la biblioteca evita così tutte le problematiche di gestione e costi dell’hardware.
L’utilizzo del computer consente la CONDIVISIONE delle informazioni da parte di tutte le procedure di gestione e quindi comporta la possibilità di digitare e memorizzare i dati informativi UNA SOLA VOLTA:
Significa che la descrizione del libro viene presa e perfezionata dal catalogatore, eliminando così la creazione di più schede e il loro inserimento nei cataloghi cartacei.
Notevoli sono anche i vantaggi che il lettore trae nella consultazione di un catalogo informatizzato. Infatti:
disponibilità immediata dell’informazione
facilità con cui si possono effettuare ricerche su dati che sono stati immagazzinati
Per favorire la ricerca nei cataloghi, gli OPAC
hanno avuto un’evoluzione significativa:
consentono di effettuare le ricerche grazie a percorsi
guidati a più livelli di opzioni che interagiscono con il lettore, e permettono la navigazione all'interno delle informazioni
un’ulteriore modalità di ricerca utilizza qualsiasi
elemento della registrazione come un punto di partenza per recuperare altre registrazioni che a questi elementi sono collegate.
CATALOGAZIONE PARTECIPATA:
quando più biblioteche costituiscono un sistema, ponendosi come obiettivo la condivisione di intenti e risorse economiche, umane e tecnologiche.
Possono raggiungere questo obiettivo utilizzando un software di gestione unico, installato su un computer centrale e collegando ognuno la propria rete locale (LAN)
Questa ripartizione comporta anche una divisione delle
spese per l’acquisto e la manutenzione dell’hardware e del software necessari.
In questo modo
le biblioteche possono condividere anche gli archivi bibliografici.
In questo modo i bibliotecari
del sistema possono risparmiare tempo, evitando di ricatalogare documenti già registrati sulla banca dati in comune
In Italia il massimo esempio di catalogazione partecipata è rappresentato dal Servizio bibliotecario nazionale, che mette in connessione le banche dati con una base di dati nazionale, la quale immagazzina e mette a disposizione di tutte le biblioteche collegate le notizie bibliografiche.
CATALOGAZIONE DERIVATA:
è possibile per una biblioteca attivare una procedura di catalogazione che derivi la notizia bibliografica, completa di accessi formali e semantici, dai cataloghi informatizzati di altre biblioteche
il bibliotecario può esportare da questi cataloghi la
descrizione e gli accessi in un formato internazionale di scambio, e li può importare nel proprio catalogo
Questo metodo si affianca al metodo della catalogazione partecipata
la catalogazione partecipata è
la modalità propria di un sistema di biblioteche
la catalogazione derivata utilizza i
record bibliografici prodotti da biblioteche esterne al sistema
IL RECUPERO DEL PREGRESSO:
Il sistema informatizzato, cui tendono tutti i servizi bibliotecari, raggiunge la massima efficacia quando TUTTE le procedure e servizi bibliotecari sono gestiti dallo strumento informatico. QUINDI:
se da una parte, una biblioteca espleta il nuovo tipo di gestione informatizzata sicuramente a partire dalle NUOVE acquisizioni
dall'altra, le biblioteche che hanno avviato un processo di informatizzazione devono pur sempre attivare un progetto di recupero delle notizie bibliografiche ancora residenti su supporto cartaceo →
→questa fase è definita recupero del pregresso, oppure recupero della catalogazione pregressa.
Il recupero delle informazioni relativo al materiale librario posseduto dalla biblioteca su supporto cartaceo può essere fatto in due modi diversi:
con una catalogazione retrospettiva: prevede una nuova analisi, sia formale che concettuale, e una ricatalogazione di tutte le raccolte, riprendendo libro per libro
(→consente di avere un catalogo informatizzato più corretto e omogeneo, ma più lento e costoso)
con una conversione retrospettiva, cioè semplicemente copiando le informazioni così come si presentano sulle
schede cartacee (soluzione più rapida)
o direttamente sul nuovo sistema di gestione
o registrandole su un altro supporto magnetico in un formato leggibile dal computer
e per procedere alle operazioni di conversione retrospettiva, l’ "Online computer library center (OCLC)" - organizzazione cooperativa di biblioteche, senza fini di lucro, attiva dal 1967, che offre prodotti, servizi e sistemi informativi alle biblioteche - aveva organizzato un servizio di recupero dati bibliografici che
restituiva su CD-ROM o nastro magnetico la registrazione completa di tutte le notizie che era stato possibile reperire dalla banca dati
invece, le notizie che non era stato possibile recuperare dovevano essere copiate e inserite manualmente nel catalogo informatizzato
oggi, questo servizio organizzato dalla OCLC non esiste più, ma esiste il servizio Connexion:
consente alla biblioteca di derivare i record da quelli registrati in WorldCat (un catalogo bibliografico che registra le collezioni delle 72.000 biblioteche, da oltre 170 nazioni, che fanno parte di OCLC, esportandoli direttamente sul proprio catalogo elettronico)
I cataloghi di una biblioteca spesso sono costruiti da bibliotecari diversi, e quindi comprendono schede realizzate secondo regole di catalogazione che sono via via cambiate.
Il bibliotecario deve quindi intervenire applicando alle vecchie regole catalografiche, le nuove regole vigenti;
gli elementi informativi della descrizione vanno ripresi e normalizzati secondo lo standard ISBD
gli accessi che costituiscono l’intestazione della scheda vanno controllati cercando di creare degli archivi coerenti
biblioteca tradizionale: la biblioteca che NON ha informatizzato né i cataloghi, né i servizi, né le procedure di funzionamento, e NON fornisce accesso di
alcun tipo a risorse elettroniche
biblioteca elettronica: la biblioteca CHE HA COMPLETATO L'INFORMATIZZAZIONE di procedure e servizi, ed è in grado di rendere consultabile il proprio catalogo
da qui la biblioteca ibrida
biblioteca digitale: indica la biblioteca che si è organizzata in modo da rendere accessibili ed utilizzabili documenti e risorse informative SOLO IN FORMATO DIGITALE, il tutto completato dalla ricerca tramite OPAC, il prestito e la consultazione
è una biblioteca immateriale, in cui vengono conservati e resi disponibili ESCLUSIVAMENTE DOCUMENTI DIGITALI, siano essi nativi digitali o convertiti da originali cartacei, gestiti e catalogati elettronicamente. Ogni operazione può essere effettuata via rete da casa, dallo studio, etc
biblioteca virtuale (concetto ASTRATTO): L'INSIEME dei
cataloghi elettronici consultabili in Rete, L'INSIEME dei patrimoni bibliografici che essi (questi cataloghi elettronici) rappresentano e che possono essere richiesti ed ottenuti dal lettore
biblioteca ibrida: la biblioteca che mette a disposizione dei lettori le proprie collezioni di documenti e risorse informative, digitali e non digitali, locali o remote e che permette di cercarle ed ottenere in modo INTEGRATO attraverso un UNICO catalogo informatizzato, l’OPAC della biblioteca, dove accanto alla notizia bibliografica trovano posto la segnatura di collocazione o l’indirizzo di Rete della
risorsa
La rete italiana di elaboratori tramite cui è possibile accedere ad internet è la rete "Gruppo armonizzazione delle reti di ricerca" (GARR), gestita da una commissione del Miur (Ministero per
l’università e per la ricerca scientifica e tecnologica)