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LE ORIGINI DELLA LINGUA ITALIANA - Coggle Diagram
LE ORIGINI DELLA LINGUA ITALIANA
Nella metà del xv secolo con l'umanesimo il volgare visse un periodo di crisi, gli umanisti tornarono ad usare il latino (lingua nobile per trattare questioni elevate) nelle loro opere
l'amore per i classici portò al recupero di lingue latine e greche. Nella seconda metà del secolo il volgare riprese forza grazie ad alcuni poeti e scrittori
Lorenzo il Magnifico
Angelo Poliziano
Matteo Maria Boiardo
Leonardo da Vinci
con la ripresa del volgare, ci fu il problema di quale volgare scegliere, l'evoluzione della lingua italiana fu condizionato da due fattori:
esistevano tanti volgari quanti erano gli stati in cui era divisa l'Italia
esistenza di artisti cortgiani
presentano la separazione netta tra la lingua parlata e quella scritta
nel cinquecento si pose la questione della lingua cioè nacque un dibattito culturale tra gli intellettuali sulla lingua, per questo emersero diverse posizioni:
altri volevano il volgare fiorentino
alla fine prevalse l'ultima tesi. Alla diffusione del volgare contribuì anche l'invenzione della stampa a caratteri mobili, di Johann Gutenberg.
la questione riguardò solo la lingua scritta che veniva compresa solo dalle persone istruite, mentre la lingua parlata era diversa regione per regione
secondo alcuni la lingua nazionale doveva nascere dalla fusione di tutte le lingue volgari
altri preferivano il volgare illustre fiorentino utilizzato da Dante, Boccaccio,Petrarca
LA LETTERATURA
Le opere nel periodo umanistico-rinascimentale erano divisibili in tre categorie:
poesia lirica
: realizzata sul modello dei sonetti di Petrarca o utilizzando altre forme poetiche come le "canzoni a ballo" adatte alla musica
poemi cavallereschi:
sono molto apprezzati dalle raffinate corti l'orlando furioso (LUDOVICO ARIOSTO), la Gerusalemme liberata (TORQUATO TASSO)
trattati di contenuto politico e morale:
come il principe di Machiavelli dove gli umanisti riflettevano sulla vita dell'uomo