Un buon risotto non è un pappone dove i chicchi si disfano e perdono la loro consistenza, In un buon risotto come in una classe ogni chicco di riso, cioè ogni bambino emerge singolarmente per la sua unicità. L'insegnante, o il cuoco conosce i processi in atto durante il suo lavoro, sa che prima di sfumare con il vino e con il brodo è necessario tostare il riso, predisporre gli apprendimenti, affinché l'apprendimento sia distribuito, affinché ogni chicco di riso rilasci la giusta quantità di amido nella preparazione. Un buon insegnante e un buon cuoco sanno agire in contesti differenti, l'insegnante sa modellare l'apprendimento in base alla classe che ha di fronte. Così come il cuoco studia una ricetta sulla base degli ingredienti più freschi, scegliendo quelli di stagione o arrangiandosi con quello che ha in dispensa.
I chicci di riso sono immersi nel brodo così come i bambini sono immersi in un contesto complesso che prende il nome di istituto. Attraverso di esso il chicco acquisisce sapidità e cremosità. Così come nel brodo i chicci rilasciano il loro amido per dare cremosità al risotto così i bambini e portano il loro contributo personale all'istituto attraverso progetti, attività e attraverso le più semplici interazioni quotidiane.
Il risotto tecnicamente non deve essere lessato nel brodo ma deve essere brasato, va bagnato poco alla volta aggiungendo il brodo solo quando i chicci hanno assorbito quello già presente; allo stesso modo il contesto istituzionale deve, attraverso i suoi organi, progettare una didattica su misura, che lambisca la zone di sviluppo prossimale dei bambini, senza pretendere l'eccellenza e senza rassegnarsi di fronte alle difficoltà.
Un insegnante accresce il proprio bagaglio di competenze mettendo in pratica diversi esperimenti e traendone il massimo dell'insegnamento per sé stesso, allo stesso modo provando molte ricette, commettendo errori, apprendendo tecniche e acquisendo confidenza, si otterranno risotti ottimi con ingredienti semplici, e si svilupperà un'autoconsapevolezza tale da saper sfruttare al massimo ogni ingrediente e ogni scarto.