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CAPILLARI SANGUIGNI (2), VASI VENOSI - Coggle Diagram
CAPILLARI SANGUIGNI (2)
cosa sono?
- vasi microscopici con diametro di 5-10 μm
- connettono le arteriole alle venule
- permettono lo scambio per diffusione di sostanze nutritive, ossigeno, diossido di carbonio e altre molecole tra il sangue e i liquidi extracellulari
- il loro numero varia in base all’attività metabolica del tessuto che irrorano
- organi come fegato, reni, muscoli, sistema nervoso, hanno un’estesa rete capillare + solo pochi tessuti, le cartilagini, la cornea e il cristallino ne sono privi
struttura
- pareti sottili, formate da un unico strato di endotelio circondato da una membrana basale
- in alcuni tessuti collegano direttamente le arteriole alle venule, in altri formano reti molto ramificate
- se il tessuto ha scarse esigenze metaboliche, il sangue fluisce attraverso una piccola parte della rete capillare
- se i bisogni metabolici aumentano, il sangue affluisce nell’intera rete
tipi
capillari
continui
- presentano cellule endoteliali interconnesse e una lamina basale continua
- permettono solo a ioni e piccole molecole di passare attraverso le fessure intercellulari
- nei muscoli, nel tessuto nervoso, nel connettivo
capillari
fenestrati
- hanno lamina basale continua ma endotelio provvisto di pori
- permettono scambi rapidi tra i capillari e i tessuti circostanti + nelle ghiandole endocrine, nel rene, nell'intestino, nel midollo osseo, nel fegato, nella milza
capillari
sinusoidi
- hanno cellule endoteliali separate da ampi spazi e lamina basale discontinua
- consentono il passaggio dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle proteine del siero
- nel fegato, midollo osseo e nella milza
-
scambi nei capillari
- la lentezza del flusso ematico nei capillari consente lo scambio di sostanze attraverso le loro pareti
- l’acqua e i soluti fluiscono fuori dal capillare sanguigno nel fluido interstiziale circostante, effettuando la filtrazione
- se l’acqua e i soluti migrano dal fluido interstiziale al capillare si parla di riassorbimento
di norma l’85% del fluido filtrato viene riassorbito, il residuo di liquido e proteine plasmatiche (liquido interstiziale) si accumula negli spazi intercellulari e viene riassorbito dai vasi linfatici
gli scambi tra il capillare e il tessuto dipendono da 2 fattori:
- pressione sanguigna: forza che il sangue esercita sulla parete vasale, che tende a spingere il liquido negli spazi interstiziali
- pressione osmotica: determinata dalle molecole proteiche contenute nei vasi, che tende a richiamare il liquido all’interno dei capillari
- Estremità arteriosa del capillare
- pressione sanguigna>pressione osmotica
- si determina una forza filtrante, che provoca la formazione di liquido interstiziale
- Estremità venosa del capillare
- pressione sanguigna<pressione osmotica
- si ha riassorbimento del liquido interstiziale nel lume capillare
-
VASI VENOSI
prelievo
venoso
i prelievi ematici di solito sono venosi perché:
- le vene sono superficiali e visibili attraverso la pelle
- al loro interno il sangue subisce un notevole calo di pressione
PROCEDURA
- disinfezione della cute prima del prelievo
- introduzione dell'ago nella vena
- drenaggio del sangue nella provetta sterile sottovuoto
La vena basilica è una delle due grandi vene superficiali dell'arto superiore, assieme alla vena cefalica. È posta medialmente rispetto a questa e si trova in posizione ipodermica
valvole a nido
di rondine
struttura
- devono il loro nome alla particolare forma di coppetta che ricorda un nido di rondine
- si presentano come tasche dell'endotelio del vaso, sporgono nel suo lume
- disposte di solito lungo le pareti del vaso in coppie (per tale motivo vengono definite bigemine)
localizzazione
presenti nelle vene in cui il flusso del sangue è opposto alla gravità (come negli arti inferiori) e il reflusso è più probabile
-
principali
sistemi venosi
-
vene sistemiche
riportano al cuore il sangue deossigenato refluo dai vari organi e tessuti del corpo e lo immettono nell’atrio dx tramite 3 grandi vasi:
- la vena cava superiore, in cui confluiscono le vene sovra-diaframmatiche
- la vena cava inferiore, in cui confluiscono le vene sotto-diaframmatiche (del tronco e degli arti inferiori)
- il seno coronario che porta il sangue refluo dal tessuto cardiaco
sistema portale epatico
- in cui la vena porta drena il sangue venoso proveniente dai capillari dell’intestino e della milza e lo immette nel fegato dove si capillarizza formando una rete mirabile venosa. Dopo che le sostanze nutritive sono state immagazzinate o trasformate, il sangue lascia il fegato attraverso la vena epatica
struttura
venule
- raccolgono il sangue refluo dai capillari
- hanno struttura simile alle arteriole, ma con lo strato intermedio scarsamente sviluppato e la parete vasale più sottile a parità di diametro
vene
- ricevono il sangue dalle venule e lo riportano al cuore
- si distinguono dalle arterie per:
- il < spessore della tonaca media e il < contenuto di fibre elastiche
- la > ampiezza del lume interno
- la presenza di valvole interne che impediscono il reflusso di sangue
-
-
vene
varicose
- dette anche varici, consistono nella comparsa di tortuosità e dilatazioni sul decorso delle principali vene superficiali della gamba
- causa
- debolezza e perdita di funzionalità delle valvole a nido di rondine, che non riescono a contenere il reflusso del sangue
- effetti
- il ristagno ematico determina l’aumento della pressione sanguigna e la dilatazione delle pareti delle vene che perdono elasticità
- sintomatologia
- sensazione di pesantezza delle gambe, crampi notturni, formicolio, bruciore e gonfiore
TELEANGIECTASIE: termine medico che indica quelle trame di capillari che compaiono sulle gambe di chi soffre di insufficienza venosa