L’indice va da 1 (massima differenza) a zero (massima omogeneità). Per l’Italia, calcolandolo per difetto su una gamma di 33 lingue parlate (includendo i dialetti il numero crescerebbe di molto), l’indice è di 0,59: uno dei più alti in Europa, più che doppio rispetto alla media europea (0,26), secondo solo a quello del Belgio trilingue (0,65) e molto superiore, per fare solo qualche esempio, a quello della Svizzera, ufficialmente quadrilingue (0,53), e di Russia (0,27), Francia (0,24), Germania (0,18) o Regno Unito (0,07).” (Lorenzetti 2002: 11).