Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
COSA VOGLIO DIRE CON LA TESI - Coggle Diagram
COSA VOGLIO DIRE CON LA TESI
troppe figure che supportano la genitorialità fragile ma si concentrano troppp sugli adulti e spesso si occupano di vigilare le dinamiche familiari per rilevare disagio e cambiare affidamento
mediatore
coordinatore
ctu
psicoterapia
servizi sociali (via preferenziale) che può nominare gli altri esperti per delegare un servizio specifico
questo supporto alla genitorialità viene richiesto dal tribunale SOLO in casi di estrema necessità per esempio in casi di violenza, malattia mentale di uno dei genitori, quando uno dei due è tossicodipendente o alcolizzato o quando c'è violenza domestica e abuso
situazioni che arrecano pregiudizio al minore
situazioni che richiedono l'intervento del giudice, il quale affida il minore ad un solo genitore in via esclusiva
tutte queste figure possono essere esperti in psicologia es il ctu, o avvocati come il mediatore o il coordinatore genitoriale, ma non tutti hanno una formazione pedagogica che li renda esperti nell'educazione e nella promozione di
questi professionisti si concentrano
o troppo sulle problematiche degli adulti (es. gestione dei conflitti, problemi di coppia, disturbi mentali di uno dei genitori)
o troppo sulle problematiche dei bambini (es. lo psicoterapeuta che si occupa del disagio del minore)
in realtà è necessario un intervento su tutto il nucleo perchè concentrarsi sull'interesse del minore non vuol dire intervenire solo su di lui, ma anche sui genitori perchè sono gli adulti che influiscono sul benessere dei figli quindi un intervento solo sul minore non è efficace al 100%
il pedagogista si occupa di
metacognizione (pensare sul pensiero e sull'azione)
formazione (in questo caso alla genitorialità)
gestione delle relazioni tra genitori e bambini
ridefinizione dei ruoli genitoriali e delle routines, delle regole condivise, dell'approccio educativo da condividere anche in contesti diversi, per mantenere una continuità anche negli ambienti domestici (quello di mamma e quello di papà)
gestione conflitto come risorsa evolutiva
sarebbe necessario creare un progetto d'equipe (vedi pag. 304 famiglie d'oggi sull'esperienza del Belgio)
tra pedagogista ed educatore domiciliare (perchè il pedagogista stipula un progetto di intervento che poi verrà ridefinito e attuato con un educatore domiciliare per un breve periodo di accompagnamento)
tra pedagogista e psicoterapeuta (in caso di disagio psicologico del minore o di un membro della famiglia)
tra pedagogista e tribunale (per definire un buon affidamento genitoriale, per ridurre la deflazione, per garantire il benessere del minore anche a livello giuridico come viene esposto anche nel c.c., il pedagogista può monitorare e intervenire, per poi raccontare tutto al giudice)
il pedagogista deve essere una figura comprendente nei servizi sociali (quindi deve avere un posto comunale, affinchè in casi di separazione e divorzio sia possibile attingere direttamente alle risorse del territorio (necessario un investimento su questi servizi alla persona), affinchè le famiglie abbiano diritto di essere seguiti adeguatamente senza spendere soldi in più perchè se fossero obbligati a pagare il servizio probabilmente sarebbero demotivati a intraprendere un percorso pedagogico familiare che ritengo ESSENZIALE per le nuove generazioni che determinano il progresso sociale