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MONTECCHI-VENUDA 8) LA CATALOGAZIONE:, indicizzazione=catalogazione …
MONTECCHI-VENUDA 8)
LA CATALOGAZIONE:
Gli accessi: per consentire al lettore di recuperare agevolmente le notizie bibliografiche dei libri posseduti, è necessario che la biblioteca crei degli accessi che lo guidino nella ricerca e lo portino a trovare l’informazione di cui ha bisogno tra tutte quelle che rappresentano il suo patrimonio. gli accessi hanno quindi la funzione di condurre il lettore alla
notizia bibliografica che rappresenta il documento di cui ha bisogno e di raggruppare le notizie bibliografiche secondo caratteristiche comuni. Gli elementi di accesso che la biblioteca può predisporre sono di diverso tipo:
possono essere elementi in cui la forma è controllata (dai sistemi di controllo di autorità), come i titoli uniformi e le intestazioni (ossia il nome degli autori, persone o enti che siano) uniformi (elementi di accesso controllati)
sono controllati i punti di accesso realizzati secondo quanto prescrivono le regole di catalogazione in una forma definita autorizzata standardizzata o accettata, che rimane coerentemente univoca nel tempo, a cui rinviano le
eventuali forme varianti
La sezione delle Regole che riguarda l’uniformità dell’intestazione propone una normalizzazione del modo in cui deve essere trascritto l’elemento di accesso controllato
una volta individuati i diversi accessi. è necessario che all’interno di uno stesso catalogo venga utilizzata sempre la stessa forma del nome di un autore: al fine di controllare e mantenere la coerenza della forma dei nomi utilizzati come accessi nel catalogo, il bibliotecario può predisporre e utilizzare degli Authority file
non controllati e venire quindi utilizzati esattamente nella forma in cui si presentano nella pubblicazione, come il titolo proprio stampato
sono considerati non controllati gli accessi che vengono
trascritti e utilizzati così come sono presentati nella pubblicazione, come ad esempio i titoli propri presenti nel frontespizio della pubblicazione, che possono quindi cambiare.
gli elementi di accesso, controllati e non controllati, possono essere suddivisi tra:
1) formali: sono ricavati principalmente dai contrassegni formali che il libro mette a disposizione e quindi dagli elementi della descrizione
Ognuno degli elementi che costituiscono la descrizione può essere utilizzato come accesso di tipo formale alla notizia bibliografica
Gli accessi di tipo formale che la biblioteca ha l’obbligo di predisporre sono quelli per autori e titoli uniformi (gli elementi primari per l’identificazione di un’opera, poiché insieme costituiscono il nome di un'opera):
Il titolo uniforme è un elemento di accesso che permette di identificare, con un titolo normalizzato ai fini della catalogazione, un’opera, e di distinguerla da opere diverse che abbiano lo stesso titolo>>> per ogni opera che viene catalogata è obbligatorio creare solo un titolo uniforme, che le identifichi in modo univoco e che raggruppi le diverse espressioni
Titoli collettivi uniformi (appendice delle REICAT): si tratta di titoli uniformi convenzionali utili per raggruppare nel catalogo le raccolte di opere di uno stesso autore
La scelta di tali accessi e il modo nel quale devono essere formulati sono governati dalla terza parte delle "Regole italiane di catalogazione" che individua le diverse possibili responsabilità di persone ed enti nei confronti dei prodotti dell’attività intellettuale ed artistica, e definisce i criteri per poterle trascrivere in modo uniforme.
2) semantici: sono individuati come espressione del contenuto intellettuale del libro. Gli accessi di tipo
semantico utilizzati di solito dalle biblioteche sono determinati:
Per individuare e formulare gli accessi semantici che conducano il lettore alla notizia bibliografica è necessario capire di cosa parla il libro, individuare cioè quali sono i concetti espressi
dall’autore nell’opera di cui è intellettualmente responsabile
ciò si ottiene grazie a un'analisi concettuale del libro fatta attraverso la lettura di queste parti precise (definite dagli standard ISO 5963):
l’indice (o sommario)
i titoli dei capitoli e i titoli interni ai capitoli (sottocapitoli)
l’abstract (o riassunto)
l’introduzione
la presentazione (o prefazione)
(se necessario) la parte iniziale dei capitoli e le eventuali conclusioni
Il titolo e il complemento del titolo vanno valutati con molta cautela
2 C) dalla soggettazione (relativa al soggetto, all'argomento); la soggettazione permette di costruire un catalogo o un indice per soggetti (argomenti) ordinati alfabeticamente.
il soggetto è l'espressione del contenuto del libro, cioè dell’argomento o degli argomenti in esso trattati, in una forma verbale organizzata, che consenta al bibliotecario di
utilizzare sempre le stesse parole e la disposizione di queste in una sequenza logica. Questi termini hanno il compito di esprimere attraverso concetti l’argomento trattato nel libro; questi termini possono essere utilizzati in modo diverso a seconda che si voglia usare:
un linguaggio pre-coordinato: un linguaggio di soggettazione
pre-coordinato organizza la stringa di soggetto utilizzando più descrittori insieme; una struttura nella quale i termini possono assumere ruolo diverso per esprimere nel modo più sintetico e completo l’argomento o gli argomenti di cui tratta il libro
un linguaggio post-coordinato: utilizza i descrittori MA senza metterli in relazione tra loro e ha senso unicamente se realizzato in un catalogo informatizzato; questo sistema consente il recupero di un maggior numero di notizie, ma ha anche la possibilità di recuperare un maggior numero di opere nelle quali l’argomento ricercato non è trattato in modo specifico
Esprimere l’argomento trattato nella pubblicazione in una forma verbale organizzata, ossia per mezzo di una stringa di soggetto: richiede un’analisi concettuale del documento: tale analisi
consente di comprendere il contenuto del documento e di esprimerlo per mezzo di un enunciato di soggetto, formulato nella lingua di tutti i giorni
quindi, individuare i termini che possono esprimere i singoli concetti, e scegliere dal thesaurus (lessico di termini, relativo a un ambito generale o specifico di conoscenze, che ha lo scopo di fornire un vocabolario normalizzato) la forma accettata se presente, oppure inserirvi nuovi termini. Il Thesaurus consente di effettuare una scelta coerente dei termini da utilizzare nei soggetti
Individuati i termini, è necessario procedere a una analisi dei ruoli, individuando la funzione logica che ogni termine ha rispetto agli altri e la posizione che verrà di conseguenza a ricoprire nella rappresentazione del soggetto in una stringa costituita dai termini
individuati. La stringa di soggetto è costituita da:
nucleo: i cui elementi consentono di individuare e
rappresentare l’argomento trattato nel documento: esprime l'argomento di cui tratta l'argomento; il nucleo del soggetto esprime l'argomento di cui tratta l'argomento, e può essere costituito da:
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una serie di elementi con un ruolo
complementare: e hanno il compito di aggiungere informazioni relative al luogo, al tempo e alla forma di pubblicazione; completa l'informazione data nel nucleo
Per un uso corretto dei descrittori, da utilizzare nella costruzione delle stringhe di soggetto, il catalogatore usava in precedenza il "Soggettario per i cataloghi delle biblioteche" (1956): aveva la configurazione di vocabolario controllato dei termini, ma non
forniva delle regole / dal 2006 i bibliotecari italiani possono contare su un Nuovo soggettario, realizzato sempre dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e pubblicato dall’Editrice Bibliografica, costituito da una parte normativa e da un aggiornato thesaurus (ha lo scopo di fornire ai bibliotecari un aiuto nell'applicazione delle norme sintattiche che governano la creazione delle stringhe di soggetto); consente cioè:
di individuare i singoli concetti che costituiscono un
argomento e i termini che sono in grado di rappresentarli (questi concetti) (analitico)
di definire la sintassi che permette di
individuare la funzione logica, il ruolo e la posizione che tali termini verranno ad avere nella costruzione della stringa dei soggetto (sintetico)
Sia la definizione degli accessi formali sia la soggettazione (NON quindi la classificazione) richiedono un lavoro di normalizzazione delle forme dei termini. Questo lavoro deve stabilire quale sia la forma corretta in cui devono essere trascritti i nomi propri e i nomi comuni.
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2 B) dalla classificazione: la classificazione consente di costruire un catalogo sistematico ordinato secondo l’indice dei numeri di classificazione (quindi, per materia/classe/disciplina)
Classificare significa distinguere, cioè riconoscere le caratteristiche che rendono simili, raggruppare secondo queste caratteristiche (che noi riconosciamo come simili), e separare i gruppi così formati.
Scopo della classificazione in biblioteca è di individuare un contenitore (che rappresenta una materia), o un sottocontenitore, in cui un libro può idealmente rientrare, e concretizzare ciò in un catalogo CLASSIFICATO (o: SISTEMATICO)>>per realizzare ciò, la biblioteca deve adottare a monte un sistema di classificazione che
fornisca una suddivisione precisa del sapere, organizzandolo in classi e sottoclassi.
Il sistema di classificazione più usato nelle biblioteche è la Classificazione Decimale Dewey (CDD) ideata da Melvil Dewey. La struttura concettuale della CDD suddivide il sapere secondo le tradizionali discipline accademiche>>>la prima delle 3 cifre della notazione indica una CLASSE principale>>>la seconda delle 3 cifre indica poi, per ogni classe,10 DIVISIONI (da 0 a 9)>>>la terza cifra indica, per ogni divisione, 10 SEZIONI (sempre da 0 a 9)>>>ulteriori specificazioni possono essere ottenute
grazie a suddivisioni aggiuntive, fino a raggiungere aspetti specifici di una disciplina
Determinata la notazione che identifica la disciplina a cui appartiene l’opera, il catalogatore può utilizzare il numero, che esprime la notazione, come accesso alla notizia bibliografica, e organizzare quindi un catalogo classificato (o: sistematico) dove le notizie sono ordinate secondo il numero di classificazione>>>il lettore scorre le schede secondo l’ordine numerico della classificazione, e trova raggruppate le notizie bibliografiche che appartengono a un aspetto in particolare della disciplina.
2 A) per parole-chiave: un sistema di indicizzazione libero (catalogazione libera) che può essere realizzato in un catalogo informatizzato, creando appunto, in modo AUTOMATICO, un indice. Il vantaggio sta nella rapidità di esecuzione, e nell'economia di realizzazione
Le REICAT governano le
diverse fasi del processo di catalogazione:
la descrizione della risorsa
la scelta dell’intestazione (ossia il nome degli autori, persone o enti che siano)
Le INTESTAZIONI identificano le responsabilità nei confronti dell’opera, ossia il nome degli autori, persone o enti che siano, per esprimere il ruolo che gli autori hanno avuto: tutto ciò ha lo scopo di individuare gli elementi di ACCESSO formali e controllati relativi agli autori e di determinare il loro ruolo in rapporto alla paternità intellettuale dell’opera; le REICAT individuano tre tipi di intestazione:
l’intestazione principale, che è una sola e identifica l’autore principale
le intestazioni coordinate, identificano gli altri autori, fino ad un massimo di due, che hanno nei confronti dell’opera le stesse responsabilità dell’autore considerato
le intestazioni secondarie consentono di creare degli accessi controllati per le responsabilità diverse da quella dell’autore (es. curatori e traduttori)
le REICAT stabiliscono per convenzione che, se una persona è l’autore dell’opera pubblicata in un libro e il suo nome è presentato come tale sul frontespizio, sua è la paternità intellettuale e quindi viene definito come autore principale.
Se gli autori presentati come tali sono due o tre, il primo nominato nel frontespizio assume sempre il valore di autore principale, mentre il secondo e il terzo sono definiti come coautori; se infine nel frontespizio gli autori sono più di tre, l’opera viene trattata come anonima.
Responsabilità di tipo diverso di quelle di autore vero e
proprio assumono il valore di autori secondari, in quanto hanno un ruolo marginale nell’opera.
Le Regole suddividono gli autori tra persone ed enti:
le persone sono persone responsabili dell’opera del proprio intelletto
gli enti sono autori collettivi e quindi istituzioni, associazioni o organizzazioni dotate di una propria denominazione, responsabili della pubblicazione di opere che sono espressione della loro volontà e attività.
enti a carattere permanente: formalmente costituiti e che
esplicano la loro attività nel tempo (un ufficio o un’azienda)
enti a carattere temporaneo: costituiti in funzione di un avvenimento, e che esplicano la loro attività per la durata di tale avvenimento.
la forma dell’intestazione
indicizzazione=catalogazione
intestazione=accesso