Marcovaldo è affascinato dal mondo dei gatti, che talvolta vivono tra i piccoli spazi lasciati tra un palazzo e l’altro. Per passare il tempo, ogni tanto ne insegue uno. In una giornata d’autunno, ne insegue uno che lo conduce nei pressi del lussuoso ristorante dove il buon uomo vede un acquario in sala e, gettata la lenza, riesce a catturare una trota dall’acquario. Il micio appena la vede gliela ruba di mano, e Marcovaldo, determinato a riprendersela, segue il gatto traditore sino ad una palazzina apparentemente abbandonata, circondata da un ampio giardino. Qui suona il campanello, però apre una vecchia però non gli vuole dare indietro niente. Intanto si è fatto tardi e Marcovaldo deve andare a lavoro. La donna ospita nel suo giardino rane, gatti, uccellini e persino topi. Qualche giorno dopo, la vecchia muore e al posto della casa si vuole stabilire un’impresa edilizia, nella quale gli animali ostacolano i lavori, volendo mantenere il loro unico luogo di ritrovo, e mandano in collera gli operai.