Si tratta dunque di lingue funzionalmente ridotte che prendono materiali di tipo diverso da entrambi i sistemi linguistici in contatto. In particolare, i pidgin uniscono elementi della lingua indigena, detta anche lingua di sostrato, che solitamente gode di basso prestigio, ed elementi della lingua straniera, che spesso è di origine europea, e gode di un elevato prestigio a livello internazionale. Tale lingua viene denominata anche lingua di superstrato.
Gli elementi delle due lingue vengono rielaborati e ristrutturati, spesso attraverso fenomeni di grammaticalizzazione, dando luogo ad una grammatica propria, ovvero, diversa dalle grammatiche di ciascuna delle lingue implicate nel contatto.
Talvolta il grado di pidginizzazione è tale che viene meno la mutua intelligibilità tra il pidgin e le varietà di substrato o/e di superstrato
1) mo pe aste sa banan “Io sto comprando una banana” 🡪 Creolo delle Seychelles, basato sul francese (lessico del francese ma con morfologia che ricalca quella locale)
pidgin dunque non hanno parlanti nativi essendo appunto delle lingue seconde sussidiarie per la comunicazione essenziale con parlanti di altra lingua materna. La lingua che fornisce al pidgin la maggior parte del materiale lessicale è detta anche lingua lessicalizzatrice; vengono classificati in relazione alla loro lingua lessicalizzatrice. Avremo dunque pidgin a base inglese, pidgin a base portoghese, pidgin a base francese ecc.; i pidgin non considerare varietà della loro lingua lessicalizzatrice, bensì sistemi linguistici distinti.
La morfologia tende a cadere, salvo poi ricostituirsi con l’aggiunta di parole separate
Classificatori che funzionano come marche tipologiche