Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, mare scrutantur: si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos nos Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. (30, 5)
Predatori del mondo intero, quando a loro, che tutto devastano, sono venute a mancare le terre, frugano in mare: avidi se il nemico è ricco, desiderosi di potere se è povero, tali che né l'Oriente né l'Occidente ha potuto saziarli: soli tra tutti desiderano con pari avidità le ricchezze e l'indigenza altrui (trad. di A. Roncoroni)
Tacito mette in luce sia gli aspetti negativi che quelli positivi dei Germani, contrapponendoli alle consuetudini latine. Sembra dire ai suoi lettori dell'epoca che c'è molto da imparare anche da una popolazione che in quegli anni era acerrima nemica di Roma, poiché difficilissima da conquistare.
A proposito della descrizione di Tacito dei germani è interessante ricordare il capitolo 4 dell'opera che fu oggetto di una fuorviante interpretazione per alimentare la propaganda nazista.
Unde habitus quoque corporum, tamquam in tanto hominum numero, idem omnibus (4, 2) è stato "trasformato" da H. S. Chamberlain, scrittore e filosofo inglese, in Unde habitus quoque corporum, quamquam in tantu hominum numero, idem omnibus.
Così si traduce "benché in un così vasto gruppo di persone, l'aspetto fisico è lo stesso in tutti" invece che "per quanto è possibile in un così vasto gruppo di persone, l'aspetto fisico è lo stesso in tutti". In questo modo Chamberlain, secondo Mauro Reali, latinista, ha contribuito "ad alimentare negli anni a venire il mito della purezza della razza ariana".
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Esempi di aspetti positivi secondo Tacito: hanno a cuore la libertà e lottano fino alla morte per essa (un po' come Tacito infondo), non ostentano le ricchezze, sono abili militarmente, c'è solidarietà da parte delle donne anche in situazioni di guerra e pericolo, le donne sono fedeli, non praticano l'usura, non vi è nessuno sfarzo nei funerali.
Esempi di aspetti negativi secondo Tacito: non sono in grado di gestire la libertà, bevono senza controllo, le loro risse terminano spesso con morti e feriti, si prendono troppi rischi al gioco d'azzardo, sacrificano esseri umani.
Queste parole sono pronunciate da Calgaco, uno dei capi caledoni, alla vigilia della battaglia del monte Graupio (84 d.C) che vide trionfare i romani. Tacito si immedesima nel nemico, cercando di comprendere, e far comprendere ai suoi lettori, le sue motivazioni e il suo punto di vista.