Visto che la musica liturgica era in latino, e rendeva difficile comprenderne le parole, Martin Lutero propose un nuovo canto liturgico, il corale luterano. Il problema avvertito da Lutero, era già stato segnalato nel medioevo, come prova della nascita della lauda in volgare, perciò il Concilio di Trento, in Europa, (controriforma cattolica) non faticò a capire che la musica liturgica era troppo complessa. Fu meno drastica di Lutero: mantenne il latino nella liturgia ed anche nei canti, i musicisti potevano mettere massimo 4 voci nelle composizioni polifoniche per comprendere le parole e ribadì il divieto di far cantare alle donne in chiesa ed il divieto di suonare strumenti nella liturgia.