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L'Italia e il papato tra il XIV e il XV secolo (lez. 1-2) - Coggle…
L'Italia e il papato tra il XIV e il XV secolo
(lez. 1-2)
L'Italia centro-settentrionale: dal Comune alla Signoria
Nonostante la vittoria con l'Impero, nei Comuni persiste il problema del mantenimento della pace tra guelfi e ghibellini.
L'ormai retrograda mentalità feudale iniziò a favorire sempre di più solo le persone di origine nobile aumentando le disparità.
All'inizio nei Comuni vi era un Parlamento che svolgeva tutte le varie elezioni.
Con il tempo però le assemblee divennero sempre più ristrette dando vita ad un'oligarchia. Questa poi divenne ereditaria esercitando di fatto il potere di poche famiglie.
Ben presto si diffuse la forma di governo della Signoria con a capo un signore.
Questa si diffuse abbastanza rapidamente in quasi tutta l'Italia settentrionale e centrale, ma non tutte le città vi aderirono subito.
Nella maggior parte dei casi questo passaggio avvenne per scelta del Comune, ma in alcuni casi ci furono degli attacchi da parte di capitani.
Una delle Signorie più importanti al nord fu quella degli Scaligeri a Verona.
La Signoria si affermò con Mastino I e Alberto I della Scala, ma si ampliò in Veneto grazie a Cangrande della Scala e in gran parte del nord Italia grazie a Mastino II.
Con il tempo ci furono anche diverse invasioni come quella dei Visconti di Milano che permisero alla Repubblica di Venezia di ampliarsi a sua volta nell'entroterra.
Si ricordano anche le Signorie di Ferrara e Mantova.
A Ferrara grazie agli Estensi Azzo VI e Obizzo II si ottennero le terre fino al Po e si intensificò la cultura.
A Mantova, invece, Lugi I Gonzaga eliminò la famiglia Bonacolsi e rese la città un importantissimo centro culturale.
Il Ducato di Milano dai Visconti agli Sforza
Milano era già all'epoca una delle terre più conosciute del Nord Italia e, grazie alla famiglia Visconti, aveva anche acquisito un governo saldo che eliminasse le rivalità tra guelfi e ghibellini.
Tra tutti i sovrani di questa famiglia si ricorda soprattutto Gian Galeazzo che, oltre a divenire duca, rese anche la Signoria in Principato, avviò una serie di conquiste e stabilizzò il potere centrale.
Morto Gian Galeazzo però la Signoria s'indebolì e solo con Filippo Maria riuscì a riacquisire successo arrivando fino a Genova.
Perse però poi lo scontro con Firenze e Venezia che si concluse solo con la pace di cremona del 1441 che fece perdere diverse terre ai milanesi.
Poco dopo, poi, Filippo morì e, per evitare l'assalto veneziano, i nobili nominarono immediatamente Francesco Sforza, genero di Filippo Maria Visconti.
Filippo impose subito la sua autorità avviando così il dominio Sforzesco di Milano.