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HUSSERL, LA FENOMENOLOGIA - Coggle Diagram
HUSSERL, LA FENOMENOLOGIA
"TORNIAMO ALLA COSE STESSE"
La fenomenologia deve essere considerata un concetto di metodo, usato, come scrive Heidegger, per "tornare alle cose stesse". È una filosofia tendente al concreto e dunque aderente ai dati immediati e innegabili, tramite i quali poter costruire teorie. Tuttavia la fenomenologia non è una scienza di fatti ma di essenze.
Intento della fenomenologia è quello di descrivere i fenomeni che si presentano alla coscienza in seguito all'epoché; a partire dalla coscienza i fenomenologi intendono poi descrivere i modi tipici con cui le cose e i fatti si presentano, ovvero le essenze eidetiche.
LA COSCIENZA
I fenomenologi considerano la coscienza come il punto d'approdo dell'epoché; Husserl la definisce "residuo fenomenologico". Essa è:
Trascendentale: la coscienza trascendentale è ciò che per esistere non ha bisogno di nulla ("nulla re indiget ad existendum") e costituisce i significati delle cose, delle azioni, delle istituzioni e il senso del mondo.
Intenzionale: la coscienza è sempre coscienza di qualche cosa e dunque ogni cogito ha il suo cogitatum. Da qui nasce la distinzione fra soggetto, capace di atti di coscienza, e oggetto, cioè quanto si manifesta in questi atti.
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L'EPOCHÉ
Il termine viene coniato da Husserl, il quale definisce l'epoché anche "riduzione fenomenologica" o "sospensione del giudizio". Esso è infatti quell'atteggiamento mediante il quale è possibile mettere da parte:
L'atteggiamento che l'uomo ha nei confronti della realtà, la quale appare scontata.
Tutte quelle teorie, convincimenti, saperi storici e scientifici, che si sono sedimentati nel corso del tempo e che impediscono di avvicinarsi al mondo con la purezza dello sguardo fenomenologico.
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"LA CRISI DELLE SCIENZE EUROPEE E LA FENOMENOLOGIA TRASCENDENTALE"
All'interno della sua opera Husserl denuncia la crisi delle scienze, la quale non è crisi della loro scientificità ma è la presa di distanza da parte del filosofo dall'idea di scienza portata avanti dal Positivismo.
"LE MERE SCIENZE DI FATTI CREANO MERI UOMINI DI FATTO"
Husserl critica in particolar modo il naturalismo e l'oggettivismo, che hanno la pretesa per cui la verità scientifica sarebbe l'unica verità valida e che il mondo descritto dalle scienze sarebbe la vera realtà.
Il Positivismo ha lasciato cadere i problemi ultimi e supremi, causando:
La caduta del naturalismo: le categorie scientifiche si sostituiscono al "mondo della vita" (Lebenswelt), il mondo concreto in cui gli uomini vivono da sempre, causando così la riduzione della razionalità a razionalità scientifica.
COMTE E IL POSITIVISMO
PUNTI NODALI DEL POSITIVISMO
Il pensiero positivista è una diretta conseguenza del periodo storico nel quale si sviluppa: l'800 è infatti un secolo di grandi conquiste scientifiche. Il Positivismo rivendica dunque il primato della scienza.
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LE SCIENZE NATURALI, UNICO MEZZO IN GRADO DI RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI UMANI E SOCIALI
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LE SCIENZE NATURALI, UNICO METODO DI CONOSCENZA
CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE SECONDO COMTE
La filosofia positiva deve determinare le relazioni, le connessioni e i principi comuni delle diverse scienze (metodologia scientifica). Partendo da questo presupposto, Comte, iniziatore del positivismo francese, gerarchizza le scienze positive secondo un grado di generalità decrescente e crescente complicazione e seguendo un ordine logico (dato dal criterio della semplicità dell'oggetto), storico (individuabile nel passaggio delle singole scienze allo stato positivo) e pedagogico (le scienze dovrebbero essere insegnate nello stesso ordine della loro genesi storica).
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