BATTAGLIE MEMORABILI: :fire:
1-Battaglia delle piramidi
Nel luglio del 1798 Napoleone, dopo aver invaso e conquistato Alessandria d'Egitto, stava marciando verso il Cairo. Quando ormai era arrivato a soli 15 chilometri dalle Piramidi, si scontrò con l'esercito dei Mamelucchi. Le forze mamelucche erano comandate da Murad Bey e Ibrahim Bey e avevano una cavalleria potente e sviluppata. L'esercito mamelucco, sebbene numeroso, era equipaggiato in maniera "antiquata" con sciabole, archi, cotte di maglia e vecchi moschetti, armi quindi, molto più primitive e inefficienti di quelle in dotazione all'esercito francese. In più l'esercito era diviso in due, una parte (la cavalleria) al di qua del Nilo e una milizia(che praticamente non partecipò allo scontro)al di là.
Napoleone capì che la cavalleria era, tra le forze egiziane, la sola in grado di essere pericolosa sul campo di battaglia. Egli, al contrario, aveva una cavalleria molto meno numerosa e il suo esercito era numericamente inferiore di due o tre volte: 25.000 Francesi contro 50.000-75.000 Egiziani.
Fu dunque costretto alla difensiva e organizzò il suo esercito in modo da formare "quadrati" con al centro l'artiglieria e la cavalleria, riuscendo in questo modo a disperdere le cariche della cavalleria mamelucca. Attaccò poi di sorpresa il campo nel villaggio di Embebeh, e l'esercito egiziano, incapace di organizzarsi, fu facilmente disperso.
2-Campagna d' Italia
Il generale Bonaparte, divenuto Primo console dopo il colpo di Stato del 18 brumaio, organizzò e diresse un audace attraversamento delle Alpi per prendere alle spalle l'esercito austriaco che assediava le truppe francesi bloccate a Genova. Dopo la riuscita della manovra, Bonaparte avanzò nella Pianura padana e affrontò l'armata austriaca nella decisiva battaglia di Marengo che si concluse dopo alterne vicende con la vittoria dei francesi. Dopo la battaglia, gli austriaci abbandonarono la Lombardia, il Piemonte e la Liguria e firmarono un armistizio temporaneo, e il Primo console poté restaurare il dominio francese nella penisola; le operazioni militari ripresero in inverno in Italia e Germania e terminarono solo nel 1801 con il trattato di Lunéville. La seconda campagna d'Italia di Bonaparte ebbe grande importanza strategica, ponendo le basi della vittoria francese nella guerra della seconda coalizione, ed anche politica per la carriera del Primo console che consolidò il suo potere e il suo prestigio in patria.
3-Disfatta in Russia
Napoleone, dopo il rifiuto dello zar nel bloccare i commerci, si diresse con circa 600.000 uomini alla conquista della Russia.
Purtroppo non aveva fatto i conti con il rigido inverno russo, che decimò i soldati.
Compresa l' impossibilità nella riuscita dell ' impresa, Napoleone ordina la ritirata: la marcia dei soldati continuò dalla Beresina a Vilna per 250 chilometri e poi per altri 60 chilometri fino a Kovno; il clima colpì duramente l' esercito: mentre nella prima parte della ritirata le temperature erano state relativamente miti e si erano avuti solo tre giorni di gelo, nell'ultima fase ve ne furono ventidue consecutivi. La temperatura che oscillò tra i -20 e i -30 °C, la neve e il vento completarono la distruzione dell'esercito. Dopo una settimana di marcia verso Vilna, solo 13.000 soldati erano ancora in grado di combattere; le truppe avanzavano in silenzio, ancora disciplinate, cercando di non addormentarsi nei bivacchi per evitare l'assideramento; Napoleone marciava a piedi o a cavallo, circondato dai suoi aiutanti e dai marescialli.
Si stimano 550.000 morti e 20.000 fatti prigionieri.
In totale l' esercito era passato da 600.000 uomini a malapena 30.000, con conseguenze gravissime per tutta la Francia; ormai quasi senza esercito.