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MONTECCHI-VENUDA 9) La gestione dei periodici, Risorse Continuative …
MONTECCHI-VENUDA 9)
La gestione dei periodici
1) pubblicazioni di tipo seriale (ha la caratteristica di continuare ad essere pubblicata nel tempo senza avere una fine predeterminata) (insieme alle risorse integrative (2) rappresentano le
"RISORSE CONTINUATIVE", definite dallo standard ISBD "consolidates edition continuative resources").
periodici (i fascicoli di un periodico: successione di parti che rimangono distinte), e collane: sono cioè pubblicati in parti successive e distinte
i periodici sono pubblicazioni per le quali è definito il numero dei fascicoli che verranno pubblicati "NEL CORSO DELL'ANNO", "SECONDO UNA PERIODICITA' PRESTABILITA NEL CORSO DELL'ANNO".
La collana è una serie per la quale non è previsto o definito un numero massimo di volumi nel corso dell'anno per cui generalmente NON viene creata una notizia bibliografica in quanto collana
Le OPERE IN CONTINUAZIONE sono invece
pubblicazioni che non possiedono le caratteristiche proprie delle Risorse Continuative
sono costituite da un NUMERO DEFINITO di volumi stabiliti dall’editore IN UN PIANO DELL'OPERA
ANCHE SE le pubblicazioni NON vengono programmate, perché i singoli volumi sono mandati in stampa solo quando sono pronti.
si tratta di pubblicazioni costituite da pezzi fisici che
arrivano IN MOMENTI DIVERSI alla biblioteca, e quindi la presa in carico sul registro cronologico di entrata può avvenire a distanza di mesi o anni
2) risorse ad aggiornamento integrato, o integrative: rappresentate dalle pubblicazioni a fogli mobili, prive di legatura e formate da pagine sciolte organizzate in raccoglitori (ha la caratteristica di continuare ad essere pubblicata nel tempo senza avere una fine predeterminata) (insieme alle pubblicazioni di tipo seriale rappresentano le "RISORSE CONTINUATIVE", definite dallo standard ISBD "consolidates edition risorse continuative")
sono pubblicate in una successione di parti che non rimangono distinte, e che anzi devono essere integrate nella pubblicazione
nel descrivere le risorse integrative, le REICAT si comportano in modo diverso rispetto a quanto accade ai seriali: l’intera risorsa integrativa è rappresentata dall’insieme delle integrazioni
nell’ultima versione disponibile, ed è quindi la versione corrente che identifica la pubblicazione e ne costituisce la base per la descrizione>>>per questo motivo, lo standard
stabilisce di non usare l’area 3, ma di utilizzare le note per specificare la versione o l’aggiornamento su cui si basa la descrizione
Il settore che gestisce dal punto di vista amministrativo i "periodici", le "collane" e le "opere in continuazione", ha competenze catalografiche solo per quanto riguarda i periodici e le risorse integrative: i numeri che fanno parte di collane od opere di continuazione vanno considerati
come MONOGRAFIE
Dopo aver verificato se nel catalogo della biblioteca non esista già una registrazione relativa, il bibliotecario deve fare un’analisi formale del documento per poi creare la notizia bibliografica (attraverso la fase della descrizione), descrivendo in modo preciso il periodico (o la pubblicazione di opera in continuazione)
successivamente individuerà gli accessi formali e semantici che conducono alla notizia.
per la scelta e la forma degli accessi si deve fare
riferimento alla terza parte delle REICAT
AREA 3: NUMERAZIONE
Fonti da cui ricavare le informazioni: l'intera risorsa, le bibliografie nazionali del Paese in cui è pubblicato il periodico
Lingua per la trascrizione: quella utilizzata dalla risorsa.
Per l’area della numerazione è prevista una punteggiatura solo a inizio area, in cui vanno inseriti gli estremi numerici e/o cronologici che identificano l’inizio e l’eventuale cessazione del periodico
per effettuare la descrizione delle risorse deve essere utilizzato lo standard ISBD (CR), recente revisione dell’ISBD(S),
Lo standard ISBD(CR) amplia la gamma dei materiali
considerati dalla versione precedentemente dedicata solo ai seriali
Rispetto all’ISBD(M) lo standard dedicato alle risorse continuative
presenta delle differenze dovute a:
al fatto che si tratta oggettivamente di tipi diversi di pubblicazione
al fatto che, per le pubblicazioni seriali e in particolare per i periodici, è necessario integrare la
notizia bibliografica con i dati che ne contraddistinguono la vita e la storia editoriale
a causa di quest'ultimo aspetto, viene attivata la terza area prevista dallo standard ISBD che
assume il nome di area della numerazione.
lo standard ISBD e le REICAT raccomandano di effettuare la descrizione del periodico utilizzando il primo numero pubblicato; se la biblioteca non lo possiede, è consentito di basare la descrizione su un fascicolo intermedio qualsiasi, e di ricavare le informazioni relative all’area della numerazione
dalla Bibliografia nazionale del paese in cui è pubblicato il periodico.
c'è l'obbligo da parte del
catalogatore di indicare come prima nota la periodicità
Un aiuto ai bibliotecari nella catalogazione e gestione dei periodici può venire con l'ACNP (=Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici), strumento di lavoro dei bibliotecari
che possono così prendere la descrizione bibliografica di periodici non posseduti, o cataloghi da altre biblioteche
Un’operazione importante dal punto di vista informativo è la creazione degli spogli, cioè la costituzione di una notizia bibliografica degli articoli contenuti nei fascicoli di un periodico. Quest’operazione può essere fatta anche per altri tipi di pubblicazioni che contengono opere di autori diversi; Lo spoglio dei periodici può essere effettuato da biblioteche di ricerca specializzate oppure da società e consorzi.
PERIODICI ELETTRONICI
lo sviluppo e la diffusione dell’uso di tecnologie e canali informativi come Internet, hanno fatto sì che per gli editori risulti semplice produrre e proporre la pubblicazione dei periodici in forma elettronica.
questi periodici come evoluzione della pubblicazione cartacea, che continua ad essere prodotta ed acquistata; essi hanno però il vantaggio di essere immediatamente disponibili ai lettori
molti periodici sono prodotti solo su piattaforme elettroniche
altri periodici hanno la principale diffusione
su queste piattaforme e sono come un sottoprodotto delle pubblicazioni a stampa
Le biblioteche devono adeguare apposite postazioni di lettura per la consultazione di questi materiali
→si passa così da una forma di possesso, a quella più moderna di accesso>>il bibliotecario dovrà farsi carico di
verificare costantemente la disponibilità effettiva del testo elettronico e di controllare e aggiornare gli indirizzi internet e i collegamenti che consentono di raggiungere i siti web degli
editori, e di visualizzare gli articoli dei diversi periodici.
garantendo l’ACCESSO alle informazioni elettroniche, la biblioteca perde di fisicità; diventa così un NODO INFORMATIVO che organizza e gestisce l’accesso alle idee e alle informazioni, su qualsiasi supporto registrate, ovunque siano conservate, e le rende disponibili nel momento in cui sono necessarie al lettore.
Risorse Continuative
[definite dallo standard ISBD "consolidates edition continuative resources"] =
1) pubblicazioni di tipo seriale
2) risorse integrative