RACCONTO N.14 (LUNA E GNAC) :arrow_right: Marcovaldo e la sua famiglia vivevano la notte ad intermittenza: venti secondi al chiaro di luna, alla ricerca di costellazioni, e venti secondi alla luce fosforescente del “GNAC”, parte dell'insegna pubblicitaria al neon della Spaak-Cognac. Una sera, mentre Marcovaldo cercava di illustrare ai figli le varie costellazioni, Filippetto, guerriero armato di fionda e sassolini, con una sola raffica sconfisse il “GNAC”. Passarono venti secondi, l'insegna non si accese e tutta la famiglia fu proiettata nello spazio buio e infinito, nella notte vera. La scritta luminosa sul tetto difronte diceva solo "Spaak-Co". Ma il sogno durò molto poco e la mattina del secondo giorno arrivarono gli elettricisti. Nel frattempo alla mansarda di Marcovaldo si presento' un agente pubblicitario, il dottor Godifredo, in quel momento Marcovaldo pensava di dover pagare i danni arrecati all'insegna e d'improvviso dimentico' tutti i suoi rapimenti astronomici e cerco' di giustificare il gesto dei suoi figlioli. Il dottor Godifredo ascoltava con faccia attenta e dichiaro' di lavorare per la principale concorrente della Spaak, la Cognac-Tomawak fu cosi' che Marcovaldo firmo' un contratto che prevedeva la distruzione, da parte dei suoi figli, dell'insegna rivale ogni volta che questa fosse riparata, così da mandarla in rovina. L’agenzia pubblicitaria si rifiutò di fare altre riparazioni se non le venivano pagati gli arretrati; la scritta spenta fece crescere l’allarme tra i creditori; la "Spaak" fallì. La luna torno' a splendere in tutto il suo splendore nel cielo di Marcovaldo fino a quando non arrivarono nuovamente gli elettricisti per montare la nuova insegna: Cognac-Tomawak che segnava la sconfitta di Marcovaldo e la vittoria della Natura artificiale, ora le notti di Marcovaldo duravano solo due secondi.