La Cina nel '900

La Cina nel '900

uno dei simboli della Cina del '900 è

il libretto rosso

un’antologia di citazioni di scritti e discorsi di Mao Tse-Tung

publicato nel 1856

si può dividere in 3 parti:

Il celeste impero (prima '900)

Nel 1912, l’insoddisfazione e il disagio dovuto al forte ritardo nei processi di modernizzazione economica e sociale, rendevano la Cina uno dei Paesi più arretrati del mondo, e si instaurò una republica

1949

Mao Tse-Tung sale al potere come presidente della Repubblica

ed così nacque la Republica popolare cinese

seguendo le teorie comuniste elaborate da Marx e riprese da Lenin: con Mao, tutte le attività economiche del Paese furono nazionalizzate, i Cinesi furono sottoposti a un grande indottrinamento e gli oppositori furono sistematicamente perseguitati e repressi

Mao Riorganizzò il settore agricolo con una riforma finalizzata alla collettivizzazione delle terre (niente più terre private)

I comunisti vinsero la guerra civile grazie all’appoggio delle masse contadine.

nel 1966, Mao inaugurò così la cosiddetta rivoluzione culturale, che doveva realizzare una società pienamente comunista

1976, (alla morte di Mao Tse-Tung)

. Il partito, aveva cominciato ad abbandonare la politica economica comunista per avvicinarsi al modello capitalist

aiutò l’apertura graduale alla libera impresa e al libero mercato

Molti si illusero che questo avrebbe portato in breve tempo ad adottare, le forme politiche della democrazia, garantendo diritti civili e libertà d’espressione. Ma ciò non accadde: la protesta per un’apertura del regime comunista in questo senso sfociò nel drammatico episodio di piazza Tienanmen.

Nel giugno 1989, migliaia di studenti si ritrovarono nel centro di Pechino, presso piazza Tienanmen, per reclamare maggiore libertà

il governo reagì mandando l'esercito per calmare la rivolta

si parla di circa 200.00 vittime