Gabriel Naudè nella prima metà del '600, in "Advis pour dresser une bibliothèque" (1627), gettava le basi della moderna biblioteconomia mettendo al centro di ogni sua considerazione la natura PUBBLICA del servizio
della biblioteca: ciò significa che: se per redigere una biblioteca per uso privato e personale è sufficiente collocarvi i libri che si ritengono più opportuni, per redigere una biblioteca aperta al pubblico
bisogna che il lettore sia in grado di trovare tutto ciò che gli può servire, senza limitazioni, e deve avere la possibilità di trovare anche quei libri ritenuti dai più dannosi ed eretici, in modo che il lettore stesso possa darne un
giudizio personale
infatti, egli prende a modello la natura stessa creata da Dio in cui si incontrano, tra gli altri animali, anche i serpenti e le vipere: non diversamente vi dovevano essere nelle biblioteche anche i libri considerati dannosi ed eretici /
Agli antipodi la posizione biblioteconomica di Claude Clèment, che giunse a sostenere la necessità di escludere dalla biblioteca (e in alcuni casi di bruciare) i libri considerati nocivi, pur ritenendo che dovesse essere orientata a un uso pubblico