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Legge Zan tra normalità e sovversione - Coggle Diagram
Legge Zan tra normalità e sovversione
Misura di prevenzione e di contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità.
proposta il 4 novembre dalla camera dei deputati e deve essere approvata dal senato
Essa prevede:
1) l’istituzione di nuovi reati;
2) l’istituzione di una giornata nazionale contro la discriminazione;
3) lo stanziamento di quattro milioni di euro all’anno (già dal 2020) per il sostegno di iniziative definite di «contrasto».
Per quanto riguarda l’istituzione dei nuovi reati, la Proposta approvata prevede:
a) la reclusione fino ad un anno e sei mesi o multa fino a 6000 euro per chiunque istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere;
b) la reclusione da sei mesi a quattro anni per chiunque istiga a commettere
o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per quanto elencato sub
c) la reclusione da sei mesi a quattro anni per chiunque partecipi o presti assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi fra i propri scopi l’incitamento, la discriminazione o la violenza per quanto elencato sub
La legge contro l’omobilesbotransfobia propone delle aggiunte alla legge Mancino, che condanna chi diffonde odio razziale e incita a crimini su questa base.
Attualmente il codice penale italiano punisce reati e i discorsi di odio fondati su caratteristiche come l nazionalità , l'etnia la religione ( legge Mancino)
con la legge Zan potranno essere puniti allo stesso modo i reati di discriminazione fondati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere
La lunga storia dei movimenti Lgbtqia+, può essere riassunta nell’idea che la normalità, la norma, sia solo un espediente che ha come obiettivo la conservazione del potere.
I movimenti Lgbtqia+ attraverso l'affermazione della propria sessualità si scontrano contro il sistema patriarcale e sessista radicato nella società e nello stato, però hanno bisogno che lo stesso stato faccia leggi per tutelare i loro diritti e li protegga da violenze in genere.
Situazione attuale
23% dei diritti che garantisce agli altri cittadini
62% delle persone afferma di non dichiarare il proprio orientamento sessuale
92% dei lgbtqia+ non si sentono protetti dallo stato e dalle istituzioni
Il movimento Lgbtqia+ vede in questa nuova legge una prospettiva vittimizzante che di fatto non cambia il patriarcato e viene vista più una concessione di protezione senza modificare in realtà il rapporto tra un soggetto oggetto uno superiore e l'altro inferiore.