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La rete commerciale e le città - Coggle Diagram
La rete commerciale e le città
nei primi due secoli l'impero romano conobbe una crescita dell'economia e fu dovuto a due fattori:
il primo la pace e la stabilità politica, infatti nei decenni dell'impero di Adriano e Antonino pio le risorse economiche furono utilizzate per le strade, nuovi edifici, porti, canali e ponti.
poi il secondo fu un'efficace rete di comunicazione via terra e via mare.
queste condizioni permettevano un autosufficienza produttiva
c'era un'economia monetaria molto svuppata, però in questo sistema erano esclusi i contadini e i piccoli artigiani che furono costretti a piccoli prestiti a usura.
il centro del sistema economico e politico era la città, in essa si svolgevano le attività economiche, politiche e religiose.
il governo delle città era in mano ai curiali o decurioni, uomini fra i contadini ricchi che proponevano la curia, essa si occupava dell'amministrazione delle finanze pubbliche, controllava la vita religiosa della città e garantiva l'ordine pubblico.
la principale risorsa dell'impero fu l'agricoltura, infatti grazie ad essa fu possibile sostenere una popolazione in crescita.
in questo periodo iniziò a modificarsi il sistema della via, che era basato sul lavoro degli schiavi.
la progressiva romanizzazione delle province portò a un rapido svuppo dell'economia provinciale
dal ll secolo d. C. il sistema di villa entrò in crisi, perché la manodopera schiavile era sempre meno disponibile
così gli schiavi vennero usati diversamente e pagati di più, molti vennero liberati e avviati verso carriere amministrative
nelle campagne allo schiavo fu affiancata una nuavi categoria di lavoratori i coloni, ovvero uomini a cui veniva assegnato in gestione del terreno da coltivare con l'obbligo di garantire un reddito al proprietario
il sistema del colonnato si diffuse in tutto l'impero e diede buoni frutti finché la politica fiscale dello stato non diventò troppo pesante.
un'altro problema furono i latifondi, perché queste grandi proprietà terriere non producevano molto anche perché la manodopera era poco motivata e dall'altra parte i proprietari non erano interessati a migliorare la produttività
alla diffusione del latifondo si unì la crisi della piccola e media proprietà, era gestita da contadini liberi che però a causa dei debiti dovettero abbandonare le campagne
e questo portò allo spopolamento delle campagne e questo peggioró la vita nelle città perché diventavano sempre più affollate
la crescente domanda dei metalli sclanciò l'attività estrattiva.
piombo e ferro erano fondamentali per le armi
gestire le miniere costava molto così le miniere diventavano di proprietà imperiale e poi venivano date in appalto per riscuotere gli introiti fiscali
l'altra importante attività estrattiva era quella del marmo e delle pietre, che erano indispensabili per lo sviluppo edilizio ed urbanistico
Un ruolo importante fu l'artigianato. Furono prodotti in quantità massiccia utensili di vario genere che servivano alla vita quotidiana. La produzione del vetro e la lavorazione dei tessuti, vennero incontro ai bisogni di una società in crescita, aumentava il consumo dei prodotti di lusso, soprattutto da parte dei ceti più ricchi. La capitale dell'artigianato non fu il Foro ma bensì le cittadine decentrate che poi diventarono ricche e fiorenti proprio grazie alle attività artigianali. Fra il 1 e il 2 secolo le attività artigianali arrivarono al culmine ma non provedirono oltre perché lo sviluppo tecnologico si rivelò insufficiente. I lavoratori nel settore dell'artigianato si riunivano poi in colleghi che non avevano funzioni né di tipo sociale né di tipo economico, ma invece si occupavano delle cerimonie religiose
nel corso del ll secolo già comparivano i primi segnali della crisi che poi aumenterà nel secolo successivo.
era una crisi politica, perché non avendo un imperatore le forze degli eserciti cresceva.
una crisi economica che ha spostavo il centro dell'economia da Roma alle provincie.
una crisi sociale che aumentò le disuguaglianze.