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Spinoza pt.2 - Coggle Diagram
Spinoza pt.2
Sostanza
Tramite l'emendazione dell'intelletto si può avere una conoscenza adeguata della realtà. Non è strano che lo stile di scrittura di Spinoza è il trattato dove il sapere ha una collocazione sistematica.
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Negli intenti di Spinoza il suo trattato differisce da quello Euclideo nella <<geometria>> perché non analizza solo le forme, ma l'essenza delle cose.
Il processo matematico in Hobbes e Cartesio diventa più rigoroso in Spinoza e si traduce in un vero e proprio criterio procedurale ed espositivo. E' evidente nell'Ethica dove il nome stesso dice <<spiegare la realtà con ordine geometrico>>.
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Nell'Ethica si ci pone il problema della <<sostanza>> intesa in modo cartesiano e anticartesiano. Cartesio aveva distinto un uso proprio e analogico della sostanza:
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Spinoza sostiene che della sostanza si può parlare solo in senso proprio cioè è per definizione <<ciò che è in se>> e che esiste per se stesso.
La sostanza è ciò che implica esistenza. La sostanza è infinita e unica perché se fosse finita e molteplice esisterebbe qualcosa da cui essa dipenderebbe.
Morale
L'Ethica è un trattato morale, dove la dottrina della metafisica e della gnoseologia sono propedeutiche alla spiegazione di una morale che allontani gli uomini dalle passioni.
Il riconoscimento della necessità della sostanza è il concetto fondamentale della realtà e della conoscenza.
Le passioni umane sono <<cose naturali>> che obbediscono alle stesse regole della natura. L'uomo non è un impero nell'impero. Le emozioni vanno valutate con un metodo geometrico come se fossero linee e aree. In questo modo l'uomo può avere una conoscenza degli impulsi e non esserne schiavo.
L'impulso umano è dettato dal preservare il suo essere. L'impulso può essere diviso in due categorie:
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Spinoza trova un ordine geometrico (geometria degli affetti) nelle emozioni, ci sono quelle che accrescono il potere dell'uomo e quelle che lo decrescono:
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Spinoza abbandona ogni forma di repressione dei propri istinti per un bene superiore, per lui è tutto buono quello che accresce la forza e la conservazione dell'uomo.
L'uomo si comporta in modo diverso se ha una coscienza o non una coscienza che comprende l'emozioni:
Se non ha coscienza subisce passivamente le emozioni e li connette a circostanze fortuite. La sua capacità di comprendere è limitata e non riesce a vedere il suo vero bene
Quando è cosciente delle sue emozioni, comunque non può bloccarle e deve subirle, ma grazie alla ragione riesce a tenere bene in vista il meglio per lui e non si fa trasportare da esse. Questo gli consente di aumentare la sua potenza.
La coscienza dei propri impulsi naturali ci porta alla conoscenza delle cause fino a Dio. A questo punto l'uomo inizia a provare un <<amore intellettuale>> che è lo stesso con cui Dio ama sé stesso.
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