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Fonti Pt.1 (Longobardi) - Coggle Diagram
Fonti Pt.1 (Longobardi)
Editto di Rotari
Con l'Editto di Rotari e con lo scritto si mette in atto una fusione dove diventa importante la cultura dei vinti (romani) e si comprende che le tradizioni possono cambiare; alla faida si sostituisce il guidrigildo.
Si decreta la fine della faida a favore con il guidrigildo. Invece di reclamare una morte per una morte si cercava di ripagare tramite la moneta.
Si evidenzia la differenza tra servi e uomini liberi anche a livello monetario nel caso venga offeso un servo o un uomo libero.
Emanato nel 643 a Pavia è scritto in latino e raccoglie le leggi dei Longobardi. Le leggi sono pattizie cioè vengono fatte in incontri tra nobili e uomini liberi guerrieri, al contrario il Corpus Iuris Civilis veniva dall'autorità imperiale.
E' importante la figura della donna sottoposta a un mundio cioè una protezione da parte prima del padre e poi dal marito. La donna aveva comunque una funzione fondamentale nella società longobarda e poteva possedere dei beni come:
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Il dono del mattino cioè un appezzamento di terra che il marito cede alla moglie dopo la prima notte di nozze.
Paolo Diacono
Scrisse la "Storia Romana" quindi delle gesta di Giustiniano e in seguito anche la "Storia Longobarda" che della prima opera era la prosecuzione ideale. Scrive la storia dei longobardi fino a Liutprando evitando di raccontare l'indegna fine del suo popolo.
Paolo viveva prima alla corte di Desiderio e poi a quella di Carlo Magno che sconfisse i Longobardi.
E' il principale testimone della cultura longobarda che parla del suo popolo. Scrive quando l'etnogenesi del suo popolo è completa e quando ha una precisa entità etnica separata dai Franchi, Sassoni o Svevi.
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