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Lo spopolamento tra il VI e VIII secolo in Occidente - Coggle Diagram
Lo spopolamento tra il VI e VIII secolo in Occidente
L'impero romano d'Occidente
p. 166
"Tra il VI e l'VIII secolo l'Europa conobbe una profonda crisi demografica le cui cause vanno ricercate non solo nelle stragi, nelle carestie e nelle epidemie che accompagnarono le invasioni barbariche, ma soprattutto nella crisi economica già presente negli ultimi secoli dell'impero".
Quindi in questo periodo si accentuano le dinamiche già evidenziate con la crisi dell'Impero romano d'Occidente.
Gli studiosi, con varie scoperte hanno approfondito, che gli uomini avevano una durata massima di 40 anni e le donne di 30 anni. La mortalità infantile era elevatissima.
I romani d'Occidente, abbandonarono le città, agli inizi degli ultimi secolo per le "invasioni barbariche"
"Il vescovo, divenne il comando centrale"
Roma nel IV secolo, aveva 1 milione di abitanti e nel VII secolo non più di 25.000 abitanti
A causa della carenza di manodopera, ci fu un innalzamento della schiavitù
I vertici ecclesiastici decisero di mandare alcuni uomini per la cattura di schiavi
I campagnoli: essi abitavano in case fatte di legno con tetto in paglia e possedevano un pezzo di terra affittata dal proprietario
Uno dei problemi attuali all'epoca, era la tecnologia sugli utensili campagnoli, in specie l'aratro
Intorno al VV e VI secolo, ci fu un aumento della produzione, perché ci fu l'invenzione "dell'aratro pesante", sostituito all'aratro leggero.
L'aratro pesante, era situato su due ruote per il trasporto dello stesso e aveva dietro un "versoio in ferro" capace di arare la terra. Il Giogo era un collare rigido, per evitare lo strozzamento della bestia e un aumento di carico.
"Dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente"
Alcune tribù germaniche, invece, s'integrarono e convissero con la civiltà romana riconoscendone la superiorità culturale, amministrativa e giuridica.
Alcuni contadini, scapparono dalle città per sfuggire all'attacco dei Barbari.
I Barbari attaccarono distruggendo villaggi e città
L'epoca delle grandi invasioni germaniche risale al 378 d.C. l'anno della sconfitta romana ad Adrianopoli
452 d. C. (Gli Unni, guidati da Attila, attaccano l'Italia)
534-554 d. C. (Giustiniano, imperatore d'Oriente, riconquista l'Italia)
450 d. C. circa (Comincia la penetrazione in Britanica di Angoli, Sassoni e luti, popolazioni germaniche provenienti dalle regioni costiere del continente)
568-572 d. C. (I Longobardi, sotto il comando del loro re Alboino, invadono l'Italia, strappandola in parte ai bizantini)
429 d. C. (I Vandali, comandati dal re Genserico, si trasferiscono dalla Spagna meridionale in Africa settentrionale).
"Anche i signori con pochi servi abbandonarono le città per rifugiarsi nelle ville in campagna"
Le ville dei ricchi romani si trasformarono in curtis (unità produttiva dell'economia alto medeviale)
I coloni assicurarono la sussistenza delle famiglie.
Le curtis erano divise in due parti: dominicum (appezzamenti lavorativi direttamente dai servi per conto del signore) e massaricum (piccoli poderi o mansi gestiti, dai coloni).
L'elemento di connessione all'interno dell'impoverita e trasgregata società dell'occidente altomedievale, fu il cristianesimo.
La funzione dei monasteri del Medioevo di fondamentale importanza: da una parte avevano una funzione spirituale per il bene della società, dall'altra parte, costituirono un punto di riferimento sociale, economico e culturale nel momento di massima disgregazione dell'impero romano d'occidente.
I monasteri sono un'ancora di salvezza di protezione per coloro che vi si rifugiano.