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Porta Nord del Battistero, Porta del Paradiso del Battistero di Firenze -…
Porta Nord del Battistero
per realizzare quest'opera Ghiberti, aprì un'apposita bottega che divenne presto un punto di riferimento per l'arte fiorentina
inizialmente l'opera era destinata per la porta orientale, e poi spostata su quella Nord
la porta fu conclusa dopo 21 anni di lavori, la pasqua del 1424
è composta da 28 formelle, tutte con cornice quadriloba mistilinea, rappresentanti scene della vita e passione di Cristo ed Evangelisti e dottori della chiesa
i battenti sono decorati con motivi floreali e teste di profeti e sibille
rientrano tutti i canoni dell'arte gotica internazionale e medievale, anche se si percepisce l'inizio dell'acquisizione della prospettiva
La Flagellazione
è una delle ultime formelle realizzate, e presenta una simmetria molto raffinata, data dal porticato classicheggiante
la figura centrale di Cristo, legato ad una colonna centrale, divide la scena verticalmente in due, distinte ma speculari
nonostante la postura convenzionale, la gamba destra posta in avanti di Cristo, rappresenta un passo verso l'osservatore
le figure dei flagellatori sono ruotate verso i margini opposti della cornice, e la realizzazione delle braccia richiese molti lavori preliminari
il senso della prospettiva è dato dal colonnato posto dietro le figure, ma anche dalle braccia di uno dei carnefici che passano dietro una colonna
Porta del Paradiso del Battistero di Firenze
dato il successo della porta Nord, l'arte Calimala finanziò anche la terza porta, prima prevista per la facciata settentrionale, ma poi realizzata ad Est, cioè la più importante
non fu bandito un concorso perchè fu commissionata direttamente a Ghiberti
l'opera sarà completata solo nel 1452, cioè più di 25 anni dopo la commissione
la fama di Ghiberti gli permise di avere la libertà di scegliere il tema di organizzare il lavoro come meglio credeva
Ghiberti riduce il numero di formelle a 10, e ne elimina la cornice, realizzando lungo i battenti una fascia decorativa con figure bibliche e teste di profeti e sibille
la grande differenza con la seconda porta è la cancellazione di ogni influenza gotica
l'artista si concentra sulla robustezza dei personaggi, sulla raffinatezza dell'intaglio, sulla raffigurazione di paesaggi e architetture prospetticamente rinascimentali
Ghiberti usa una tencina detta Stiacciato, che consiste nella rappresentazione di figure in lontananza con poco rilievo
questo permette di creare l'allusione di una profondità prospettica, perchè sembra esserci enorme distanza tra figure in primo piano, in altorilievo o tuttotondo, e in secondo piano, in stacciato.
destò da subito forte scalpore per l'enorme bellezza dell'opera
oggi è conservata nel museo dell'opera del Duomo a Firenze, mentre al suo posto c'è una copia in bronzo dorato
Storie di Giuseppe
è la terza formella dell'anta di destra, ed è una delle più animate in quanto raffigura tre scene della vita di Giuseppe
lo sfondo raffigura un'architettura costituita da un porticato anulare e un vicino palazzo con attico a loggia
il porticato è costituito da venti coppie di pilastri con paraste coronate da capitelli corinzi che sorreggono un attico sovrastante, con finestre timpanate
il palazzo presenta negli angoli concavi le lesene piegate, come nelle cappelle quadrangolari del Pantheon
i personaggi, ognuno indaffarato nelle proprie cose, sono raffigurati con forte realismo e attenzione alla verosimiglianza delle posture e all'aspetto psicologico delle espressioni