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I vaccini antivirus SARS-Cov-2 utilizzati in Italia - Coggle Diagram
I vaccini antivirus
SARS-Cov-2 utilizzati in Italia
Vaccini a mRNA
di questa categoria fanno parte
Vaccino Comirnaty BNT162b2 di Pfizer-BioNtech
il tasso di efficacia è del 95% e 1 dose contiene 100 microgrammi di vaccino
le differenze sono solo di tipo logistico, conservazione tempistiche, costi ed età (>16 anni Pfeizer e >18 Moderna)
Vaccino Moderna mRNA -1273
il tasso di efficacia è del 90% e 1 dose contiene 30 microgrammi di vaccino
mRNA-1273 è una porzione della proteina virale "spike" di superficie.
contiene le molecole di
RNA messaggero
(modificate a livello dei nucleosidi) che presentano al loro interno le
indicazioni per costruire le proteine Spike del virus SARS-CoV-2.
le molecole di mRNA sono inserite in una
microscopica vescicola lipidica
(liposoma)
Una volta iniettato il vaccino, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike nei ribosomi.
La loro presenza stimola così la produzione, da parte del sistema immunitario, di anticorpi specifici.
Con il vaccino dunque, non si introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio
solo l’informazione genetica fondamentale alla cellula per costruire copie della proteina Spike.
Una volta compiuta la propria missione, l’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada naturalmente pochi giorni dopo la vaccinazione
Al termine del proprio ciclo vitale, la cellula "vaccinata" muore e rimangono i suoi frammenti, che vengono smaltiti
la proteina spike possono entrare in contatto con una cellula presentante l’antigene, tra i primi i linfociti T helper
i linfociti B, che si trovano in circolazione nell’organismo, possono finire casualmente in contatto con cellule che hanno ricevuto l’mRNA e che seguendone le istruzioni hanno prodotto la proteina spike, esponendola sulla loro membrana cellulare
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si tratta di una “bollicina” che protegge l’mRNA per evitare che deperisca in fretta (come solitamente accade)
per evitare venga distrutto dalle difese del sistema immunitario in quanto componente estraneo all’organismo, così che possa entrare nelle cellule.
L’mRNA a singola elica con capping in 5' è stato prodotto in laboratorio (senza utilizzare cellule animali, batteri o virus) mediante trascrizione in vitro dal corrispondente DNA stampo, che codifica per la proteina virale spike di SARS-CoV-2.
sono presenti anche il saccarosio e alcuni sali
garantiscono una
immunità sterilizzante
, ciò significa che non solo proteggono dagli effetti più gravi del virus ma anche che impediscono a chi è contagiato di trasmettere l'infezione ad altri soggetti
Vaccini a vettore virale
Vaccino Astrazeneca
è stato realizzato utilizzando l’
adenovirus degli scimpanzè
(ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1), un virus responsabile del raffreddore comune in questi animali, mediante la tecnologia del
DNA ricombinante
Una versione indebolita di questo adenovirus (incapace di replicarsi e innocua per l’organismo umano) nella quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike, viene utilizzata come vettore ovvero come tramite per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l’infezione responsabile di COVID-19.
il processo di fabbricazione del vaccino prevede la produzione di un virus, l’adenovirus, che trasporta il materiale genetico alle cellule all’interno del corpo.
Per produrre questo virus in laboratorio, è necessaria una linea cellulare “ospite”. Nel caso del vaccino AstraZeneca viene utilizzata «una linea cellulare chiamata cellule
HEK-293
», una specifica linea di cellule utilizzate in varie applicazioni scientifiche (sono cellule geneticamente modificate,
OGM
).
«Le cellule originali furono prelevate dal
rene di un feto
abortito legalmente nel 1973. Le cellule HEK-293 usate oggigiorno sono cloni di quelle cellule originali, ma non sono le cellule del feto abortito
Una volta somministrato, l’adenovirus modificato penetra nel nucleo della cellula dove fornisce il codice genetico (DNA) che viene trascritto in mRNA per produrre la proteina Spike di SARS-CoV-2.
Le cellule T e B del sistema immunitario riconoscono lo stimolo della proteina Spike e attivano la risposta immunitaria e la produzione di anticorpi specifici contro il virus e poi vengono prodotte anche le cellule della memoria, come nei vaccini a mRNA
Con il vaccino si introduce nelle cellule dell’organismo solo l’informazione genetica necessaria per costruire copie della proteina Spike. L’adenovirus non è in grado di replicarsi e dunque non può diffondersi nell’organismo dei vaccinati. Dopo la somministrazione l’informazione genetica viene degradata ed eliminata.
il tasso di efficacia è intorno al 60%, è l'approvazione del vaccino è dovuta al favorevole rapporto beneficio/rischio in coloro che hanno più di 18 anni e meno di 65 e non presentano patologie gravi