Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
NEOREALISMO - Coggle Diagram
NEOREALISMO
Clima politico e culturale dell'immediato dopoguerra nato dall'esperienza della Resistenza.
Dà origine a una corrente cinematografica e, in seguito, letteraria.
Il termine viene usato per la prima volta nel 1942 da Mario Serandrei (montatore e sceneggiatore) a commento del film “Ossessione”, il quale apre la strada alla poetica neorealista. “Neorealista” perché è un rinnovamento del "Realismo".
Esaurimento del Neorealismo: alla fine degli anni Cinquanta con la trasformazione del'Italia in paese industriale e la crisi dell'egemonia del PCI. Il dibattito letterario si apre a nuovi orizzonti, soprattutto esteri.
-
CINEMA NEOREALISTA
2 stagioni
1° stagione → i fatti si concentrano sugli ultimi mesi di guerra;
es: Roma città aperta di Rossellini (manifesto del cinema Neorealista)
2° stagione → si racconta la lenta e difficoltosa ripresa dell’Italia
FILM E REGISTI
De Sica (1901-1974)
Sciuscià (1946) --> miserabili condizioni di vita dell'epoca, tecnica del pedinamento (seguire continuamente il personaggio con l'inquadratura posta all'altezza degli occhi)
-
-
Rossellini (1906-1977)
Roma città aperta(1945) --> film-manifesto del cinema neorealista che racconta la Resistenza romana con stile diretto e asciutto
-
-
ambientazioni
- Nelle principali città devastate dalla guerra: si gira all’aperto e tra le macerie (rifiuto della piazza poiché simbolo del fascismo)
- Ambientazione rurale, esempi:
“La terra trema”(Visconti, si ispira ai Malavoglia di Verga con il suo verismo)
“Caccia tragica” (De Sanctis, racconta la difficile ripresa delle campagne)
personaggi
comuni e popolari, molti attori presi dalla strada
la storia viene vista attraverso gli occhi innocenti dei bambini (Ladri di biciclette)
Collegmaneto: il desiderio di riconoscersi in un'unità e di tramandare l'esperienza dei popolani, in particolare dei partigiani, si riflette in tutti gli ambiti della cultura, tra cui la musica.
"Bella ciao" è diventato l'inno della Resistenza dopo questa stessa, nel dopoguerra.
Ancora oggi, "Bella ciao" è il canto della protesta.
lingua e stile
ritorno dei dialetti regionali
utilizzo di lingue straniere (inglese e tedesco)
(aspetto linguistico: Paisà di Rossellini)
poetica dell'immediatezza, stile asciutto
passione per la narrativa americana (asciutta e immediata): Vittorini pubblica l'antologia Americana come alternativa alla letteratura dominante tra ermetismo e poetica della memoria (sospetti del regime)
temi
esigenza di raccontare storie di vita contemporanee: devastate condizioni economiche in Italia, speranze per il futuro (avere un posto nella società Ladri di biciclette),
reduci dal fronte o dai campi di prigionia, banditi e collaborazionismo, taboo (omosessualità, prostituzione)
l'antifascismo: netta e fragile contrapposizione tra "buoni" (partigiani, popolani) e "cattivi" (fascisti, borghesi) destinata a ridurre l'imegno sociale a populismo
LETTERATURA
Calvino definisce il Neorealismo letterario nell’edizione del 1964 (2° edizione) del “Sentiero dei nidi di ragno” (1° edizione nel 1947), un romanzo che può definirsi Neorealista.
Calvino conosce questo movimento perché scrive due opere Neorealiste (Ultimo viene il corvo, Il sentiero dei nidi di ragno) e perché ha vissuto la Resistenza in prima persona.
Il Neorealismo è un clima che nasce dal coro, dalla pluralità di voci (come l'assemblea costituente)
contenutisti che eravamo: agli esordi non c'era alcun intento letterario, solo esprimere dei contenuti (ex-premo = buttare fuori)
-
non ci sono eroi (collegamento: Milton, il soldato di Fenoglio)
autori
Gli indifferenti (Moravia, 1929), Conversazione in Sicilia (Vittorini, 1938-1939), Paesi tuoi (Pavese, 1941) anticipano tematiche e stile del Neorealismo
Carlo Levi, Moravia, Vittorini, Pavese, Primo Levi, Fenoglio, Pasolini, Calvino --> molti artisti risentirono parzialmente del clima del 1945-55
temi
impegno sociale, letteratura come presa di posizione, attenzione alle realtà marginali, riflessioni esistenziali, importanza memoria storica