Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
L'italiano e i dialetti pt.4 - Coggle Diagram
L'italiano e i dialetti pt.4
Sviluppi della dialettologia italiana
La dialettologia ha iniziato a studiare anche gli intermezzi tra dialetti e italiano e si è unita alla sociolinguistica per ampliare il suo campo
Lo studio dei dialetti urbani è nato a New York dove vi era un accentuato plurilinguismo. L'Italiano del <<centro città>> dove vige << un antico policentrismo nazionale>> ha richiesto ricerche mirate
L'italiano ha alcuni caratteri di fondo:
La più lunga "durata" dei dialetti rispetto alla Francia per esempio.
Il prevalere nel parlato delle differenze diatopiche su quelle diafasiche e diastratiche
Tarda acquisizione dell'unità nazionale
Antico policentrismo
Dialetti che si avvicinano all'italiano
Dal trecento l'estensione del fiorentino influenzò il parlato e lo scritto in diverse cancellerie (Milano, Napoli)
Il successo del fiorentino trecentesco (oltre alle 3 corone) è dovuto alla forza di Firenze alla sua similitudine al latino e al fatto che è un intermedio tra dialetti settentrionali meridionali.
Molti elementi della lingua si insinuarono nel dialetto, la progressiva italianizzazione dei dialetti fa si che i dialetti locali siano trasformati in dialetti regionali. Nel Novecento i dialetti regionali si sono trasformati in italiani regionali
Nel passato i dialetti avevano lunga vita perché l'occasione di viaggiare non esisteva, nel medioevo viaggiavano solo gli uomini importanti che usavano il latino volgare. I fattori che hanno modificato i dialetti sono:
Rapporti linguistici che si creano lungo le strade del commercio.
Il mutamento dei confini politici e delle diocesi
Spopolamento e successivo ripopolamento a causa della peste
L'influsso delle parlate cittadine sulle varianti rustiche
Il confine tra i diversi dialetti era molto diverso da quello di oggi. L'antico veronese era prossimo ai dialetti lombardi
Fino all'Unità d'Italia si continuò ad utilizzare il dialetto, poi vennero attuate riforme di scolarizzazione e la lingua si diffuse anche grazie a:
Sviluppo delle grandi città
Servizio militare
Le immigrazioni interne
TV, radio, giornali, cinema.
Nel secondo dopoguerra istruirono i cittadini cercando di insegnare loro la lingua nazionale
Insegnamento elementare obbligatorio
Il sardo e il Ladino
Il ladino si divide in tre parti:
Centrale (della regione dolomitica)
Orientale (detti friulani), si estende dal confine del Comèlico fino alle periferie di Trieste.
Occidentale (del Cantone dei Grigoni)
Questo dialetto ha tratti marcati sia nel vocalismo che nel consonantismo (la velare /k/ è palatizzata davanti ad /a/, si sono conservati i nessi con L, appaiono i tempi <<bicomposti>> (io ho avuto visto) e sono presenti i suffissi -ut, -it)
Nel vocalismo Sardo non si sono fuse la I e la E brevi, e la O lunga con la U breve.
Il sardo appartiene al settore delle lingue romanze detto italo romanzo e si divide in 4 varietà
Campidanese parlato nel Campidano, cioè la parte meridionale
Gallurese, parlato nella Gallura (nord-occidentale)
Logudorese parlato nel Logudoro cioè al centro della penisola. E' caratteristico per il suo uso letterario e la sua natura arcaica
Sassarese parlato a Sassari e nella regione limitrofa