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Ludovico Ariosto - Coggle Diagram
Ludovico Ariosto
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8) Nel 1517 Ariosto rifiuta di seguire il cardinale in Ungheria, e passa al servizio del nuovo cardinale Alfonso I, fratello di Ippolito, inoltre, inizia a scrivere le satire e lavora alla rielaborazione dell'Orlando il Furioso che pubblicherà nel 1521.
Satira II (1517): in partenza per Roma, viene ispirato per scrivere un ritratto polemico dell'insaziabilità dei desideri umani.
Satira III(1518): parla del suo nuovo impegno e ribadisce il desiderio di autonomia, ma apprezza il fatto di poter restare spesso nella città che ama, inoltre elogia la vita casalinga e cita il suo ideale di vita sobria
Satira I (1517): indirizzata al fratello e all'amico Ludovico da Bagno, dopo aver rifiutato di andare in Ungheria, denuncia l'adulazione e l'ipocrisia nella vita di corte
Le satire sono eventi biografici costituiscono le sette satire, in cui espone la propria visione del mondo.
- Hanno la struttura di epistole in versi;
- Scritte in endecasillabi a rima incatenata (ABABCBCDC).
Il tema principale è la celebrazione di una vita sobria.
7) Di ritorno da Roma nel 1513, incontra a Firenze Alessandra Benucci, la donna che amerà tutta la vita, e che sposerà in segreto solo nel 1527, per non perdere i privilegi ecclesiastici
1) Nasce a Reggio Emilia l'8 Settembre del 1474, figlio del conte ferrarese Niccolò Ariosto, dopo i primi studi Ludovico viene avviato dal padre negli studi di Legge, affrontando questi ultimi con scarso interesse e conseguenti scarsi risultati.
6) Nei Quindici Anni di servizio presso il cardinale compie suo malgrado viaggi in giro per l'Italia.
Ariosto, comunque, non abbandona la passione per la letteratura e compone due commedie in prosa volgare, ma soprattutto lavora 10 anni alla sua opera più importante "Orlando il Furioso".
9) In seguito ai problemi economici, nel 1522 accetta, a malincuore, di diventare il governatore della Garfagnana, e dimostra virtù amministrative e il senso di giustizia
2) Ricevette finalmente il permesso di seguire gli studi di Letteratura, e vive dai 20 ai 25 anni il periodo più intenso sotto la guida di Gregorio da Spoleto.
3) Durante la fine del '400, nel momento in cui Ferrara è nel massimo splendore, inizia a comporre rime in volgare, con l'aiuto di Pietro Bembo, inoltre recita con entusiasmo in alcune commedie per gli spettacoli di corte.
4) Il 1500 segna un cambiamento per Ludovico, muore il padre, e il giovane deve abbandonare gli studi per prendersi cura della numerosa famiglia, decise cosi di impegnarsi presso la corte estense, dove ricopre incarichi di varia natura, diventa chierico per godere delle rendite ecclesiastiche.
5) E' al servizio del cardinale Ippolito d'Este, e come si lamenterà poi nei testi, considera lo stare a corte come una condizione di servitù. Tuttavia ciò che lo infastidisce è che il suo signore attribuisca poca importanza alle doti intelletuali e letterarie
10) Nel 1525 torna a Ferrara per trascorrere con tranquillità, gli ultimi anni della sua vita, lavora alla revisione dell'Orlando il Furioso e muore nel 1533 per complicazione polmonari