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LA NASCITA E LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO - Coggle Diagram
LA NASCITA E LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO
UNA REGIONE ATTRAVERSATA DA TENSIONI POLITICHE
Tiberio era stato giustiziato dal procuratore Ponzio Pilato, Tacito descrive uno degli eventi fondamentali della nostra civiltà, ovvero la crocifissione di Gesù Cristo.
Gesù nacque in Palestina attorno al 5 a.C.
Palestina conquistata nel 63 d.C. dalle legioni di Pompeo, era diventata uno dei regni clienti di Roma.
Fra il 37 e il 4 a.C. sul trono sedette Erode il grande; alla sua morte, una piccola parte del regno si rese indipendente sotto il governo del figlio Erode Antipa; l'altra, comprendeva anche la capitale Gerusalemme, fu sottoposta alla diretta giurisdizione di Roma e fermò la provincia della Giudea.
Dal 26 al 36 d.C la carica fu ricoperta da Ponzio Pilato che governava in accordo con il sinedrio (consiglio di settanta membri).
L'ATTESA DEL MESSIA
Gli ebrei ritenevano che Dio avrebbe inviato loro un messia (unto) per liberare il popolo eletto dai peccati e inaugurare sulla terra una nuova epoca di pace e giustizia.
Un ruolo importante tra i predicatori del tempo ebbe Giovanni il battista, ovvero "il battezzatore": egli infatti impartiva il battesimo, ovvero immergeva quanti si recavano ad ascoltare i suoi sermoni nelle acque del fiume Giordano, affinché fossero purificati dai loro peccati.
UN MESSAGGIO
RIVOLUZIONARIO
Gesù si rivolgeva infatti a tutti gli uomini, indirizzando il suo messaggio di speranza soprattutto agli uomini e agli emarginati.
usando un linguaggio semplice e impartendo il proprio insegnamento tramite l'uso di parabole (brevi raccolti il cui significato morale era facilmente comprensibile.
Attorno a Gesù si formò ben presto un gruppo di discepoli (seguaci).
Tra i suoi seguaci Gesù scelse dodici apostoli (inviati), ai quali affidò il compito di diffondere il suo messaggio.
UNIVERSALISTICO
Era un messaggio fortemente morale e, Gesù chiedeva ai suoi seguaci di opepare nel mondo, per prestare aiuto ai poveri e agli umili.
LA REAZIONE DEL SINEDRIO E LA MORTE DI GESU'
La predicazione di Gesù incontrava grande seguito e ben presto questo cominciò a infastidire le autorità ebraiche.
Nel 30 d.C. lo fecero arrestare mentre si trovava a Gerusalemme.
I membri del sinedrio si trovavno nell'impossibilità di condannare direttamente a morte gesù.
Lo portarono da Ponzio Pilato: accusarono Gesù di aver progettato una rivolta contro i Romani.
LE PRIME COMUNITA' CRISTIANE
Dopo la morte di Gesù e dulle vicende delle prime communità cristiane derivano soprattutto dagli Atti degli apostoli, un'opera redatta dall'evangelista Luca attorno all'anno 70.
All'interno della comunità le donne avevano un ruolo rilevante, ciò costituiva a una novità, perchè nella coltura ebraica le donne sperimentavano uno stato di assoluta subordinazione, ed era un altro importante segnale del messaggio di Cristo.
PAOLO DI TARSO E LA PREDICAZIONE AI GENTILI
Paolo di Tarso era un ebreo di cittadinanza romana convertitosi dopo essere stato inizialmente un persecutore dei cristiani.
Nel 49 d.C. Paolo ottenne dagli apostoli il permesso di predicare ai pagani: si trattò di una decisione dalle importanti conseguenze poichè è in seguito alla predicazione di Paolo, che il cristianesimo divenne realmente una religione universale.
LA COMPOSIZIONE DEI VANGELI
Negli anni compresi tra il 60 e il 100 furono così composti i quattro vangeli (buon annuncio) di Marco, Luca, Matteo e Giovanni.
Questi quattro furono riconosciuti ufficialmente dalla chiesa durante il concilio di Roma del 382 e vengono detti canonici (fanno parte del "canone", ovvero l'insieme dei testi sacri).
Mentre altre biografie di Gesù non vennero ritenute altrettanto attendibili: questi testi sono detti Vangeli apocrifi (non riconosciuti).
LA RAGIONE DELLA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO
La diffusione del cristianesimo fu dovuta al messaggio di speranza, di uguaglianza e di fratellanza universale che esso proponeva.
IL RUOLO DEI:
PRESBITERI (anziani)
Era dominato il compito di presiedere le cerimonie. I presbiteri erano scelti collettivamente ed erano affiancati da diaconi, uomini e donne che si occupavano delle attività di carità verso poteri.
VESCOVI (guardiani)
Avevano il compito di guidare e sovrintendere alla vita di questi gruppi, verificare il corretto insegnamento della dottrina cristiana e procedere al battesimo dei nuovi credenti.
LE ACCUSE CONTRO I CRISTIANI
I primi cristiani furono accolti dall'opinione pubblica romana con un misto di sospetto e timore superstizioso. A causa del fatto che le loro riunioni si svolgevano nel chiuso delle case e non pubblicamente come quelle dei pagani, i cristiani furono accusati di compiere riti sanguinari che prevedevano persino l'infaticidio.
Si diffuse anche la voce che praticassero l'inceso: un'accusa assurda, nata dal fatto che tra di loro di chiamavano "frateli" e "sorelle".
LE PRIME PERSECUZIONI
La comunità cristiana di Roma fu accusata da Nerone di aver appiccato l'incendio dell'anno 64; l'imperatore ordino una persecuzione nel corso della quale morirono decine di fedeli, tra cui gli apostoli Pietro e Paolo.
Anche Domiziano perseguitò i cristiani di Roma, facendo mettere a morte persino un suo cugino che si era convertito alla nuova fede.
LE PERSECUZIONI DIVENTARONO SISTEMATICHE
A partire dal III secolo, gli imperatori avviarono contro i cristiani persecuzioni che assunsero un carattere sistematico: ossia, non furono limitate alla sola Roma ma estese a tutti i territori dell'impero.
Le prime violente persecuzioni furono ordinate fra il 250 e il 251 dall'imperatore Decio.
Nel 258, una nuova ondata di violenze, promossa dall'imperatore Valeriano, si abbatté contro le comnità cristiane.