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Galileo Galilei pt.1 - Coggle Diagram
Galileo Galilei pt.1
La matematica
Il pensiero di Galilei è dovuto all'estrema fiducia nella matematica per descrivere e spiegare la natura.
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La validità della matematica oltre che in ambito scientifico-metodologico è data da un impianto metafisico. Il <<grande libro della natura>> è scritto in linguaggio matematico con figure geometriche (quadrati, cerchi etc).
Si può osservare che la filosofia Galileiana è un continuo di quella pitagorica, ma non solo una riproposizione di quest'ultima. Galileo concepisce una "mathesis universalis" che pone la realtà su 2 livelli:
L'aspetto superficiale= Che è quello dell'esperienza che si presenta alla sensibilità oggettiva e non riconducibile alla scienza.
L'aspetto profondo= Che è quello più profondo che riguarda la vera conoscenza in quanto diventa matematica.
Nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" Galileo afferma che la conoscenza matematica umana sia uguale a quella di Dio anche se intensive non solo extensive. Dio conosce tutto di tutti perchè egli stesso ha creato il mondo con le sue peculiarità, l'uomo può accedere solo ad alcune informazioni fondamentali e in quel campo sentirsi pari a Dio.
Il materialismo di Galileo è la distinzione tra qualità oggettive e soggettiva (primarie e secondarie).
Oggettive= Sono riconducibili a rapporti matematici oggettivamente misurabili. Sono le qualità indagate dalla scienza naturale in quanto misurabili e catalogabili.
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Galileo sostiene che non è possibile conoscere la vera essenza delle cose che ci si deve limitare ad alcune affezioni. La considerazione finalistica che le forme dipendono dall'essenza, viene sostituita dal rapporto causa-effetto dove il legame tra causa ed effetto è riconducibile a rapporti matematici.
Il metodo sperimentale
Alle <<certe dimostrazioni>> matematiche vanno affiancate le <<sensate esperienze>> empiriche. L'esperienza però deve essere guidata dalla ragione che seleziona i giusti dati e li combina in modo opportuno.
Il primo passo del metodo scientifico è la formulazione di una teoria relativa alla connessione di un causa ed un effetto.
Il secondo passo è il compimento di un esperimento, cioè la provocazione artificiale dell'azione causa supposta da un'ipotesi per vedere se scaturisca o no l'effetto ipotizzato.
La matematica non è l'unico strumento della conoscenza, i rapporti matematici calati nei fenomeni naturali vanno ad individuare rapporti meccanicistici di causa-effetto, confermati dall'esperienza.
Se durante il secondo passo l'esperimento non conferma l'ipotesi, si ritorna al primo stadio riformulando un'altra teoria che possa essere confermata dall'esperienza. L'attuazione dell'esperimento richiede strumenti accurati che possano favorire l'osservazione e la misurazione.
Vita ed opere
Galileo Galilei è più di tutti lo scienziato che più di tutti ha riformulato le basi metodologiche della scienza moderna, con un pensiero che ha oscurato l'importanza che aveva l'aristotelismo nell'età moderna.
Nato a Pisa nel 1564 studiò matematica con il maestro Ostilio Ricci. Alla tenera età di 22 anni pubblica la sua prima opera "La Bilancetta" sulla bilancia idrostatica con numerose influenze da parte di Archimede.
Insegna a Pisa e inizia a formulare i primi pensieri sul principio di Inerzia. Si traferisce a Padova dove a detto suo vivrà i migliori anni della sua vita. In questo periodo perfeziona il cannocchiale conosciuto grazie agli studiosi olandesi. Nel 1610 pubblicò il Sidereus Nuncius famoso in tutto il mondo.
Ritorna a Pisa dove inizia nuovi studi per confermare la Teoria Copernicana. Nel 1616 fu costretto dal Santo Uffizio all'Abiura e al carcere a vita, trasformatosi in un carcere domiciliare. Morì nel 1642
Nel 1632 scrisse "il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: Copernicano e tolemaico" dove cercò di non schierarsi e confermare allo stesso tempo la teoria di Copernico. Per questa opera fu di nuovo denunciato alla Santa Inquisizione.
Scienza e scrittura
L'argomento fondamentale per la chiesa che condannava era la teoria eliocentrica, perchè nella Bibbia è scritto che Giosuè fermò il movimento del Sole.
Galieli rispose su un doppio fronte, affermando che la Natura e la Bibbia entrambe siano di origine divina. Nella Bibbia Dio da spiegazioni comportamentali-teologico all'uomo da seguire per conquistare la salvezza. E' scritta in un linguaggio umano.
Nel grande Libro della natura Dio è presente la legge divina impressa dalla divinità fin dalla creazione, e che va scoperta tramite l'uso della matematica e di principi geometrici. Questo "libro" per Galileo è scritto in linguaggio matematico con caratteri che sono figure geometriche
Galilei afferma che Bibbia e Natura hanno due scopi diversi la prima ha uno scopo etico-pratico, la seconda teoretico-scientifico
Il 1612 Niccolò Lorini condannò la teoria copernicana all'eresia. Galilei intanto si batteva per l'autonomia della scienza dalla teologia e il suo pensiero è completamente espresso nelle lettere a Benedetto Castelli, Piero Dini e alla granduchessa Cristina di Lorena.
Inizialmente la difesa di Galilei era di carattere impersonale, ma quando fu denunciato da Niccolò Lorini al Santo Uffizio per il pensiero espresso nelle epistole, la difesa della scienza divenne sua personale.