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Epica - Coggle Diagram
Epica
ἔπος: con questa parola i Greci hanno indicato forme letterarie fra loto notevolmente diverse dal punto di vista dei contenuti, ma uguali perché presentano tutte lo stesso metro (esametro dattilico), e un tipo di lingua letteraria fissata sul modello di Omero
le prime testimonianze letterarie di epica greca sono i due poemi, attribuiti ad Omero, l'Iliade e l'Odissea
per lungo tempo l'epica fu composta e recitata oralmente dagli aedi, poeti-cantori che si tramandavano i canti epici di generazione in generazione. La fissazione scritta dei poemi omerici ebbe luogo più tardi, quando c'era già la scrittura alfabetica
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inizialmente l'epica fu cantata per celebrare i valori dell'aristocrazia guerriera che deteneva il potere politico e militare. L'esecuzione nelle corti prevedeva l'accompagnamento di uno strumento a corda, in origine una phorminx. Successivamente le recitazioni epiche si rivolsero ad un pubblico più ampio ed ebbero posto fisso nelle πανηγύρεις (grandi raduni); in questi erano organizzati veri e propri agoni poetici
rapsodi: cantori di professione; la loro attività consisteva nell'eseguire i canti epici ereditati dalla tradizione aedica. Ogni cantore poteva modificare e ampliare il repertorio poetico per varie ragioni
lingua omerica: lingua estremamente composita, perché i poemi hanno viaggiato per lungo tempo da una parte all'altra del mondo greco. Al suo interno sono riconoscibili gli apporti di vari dialetti. Tuttavia, obbedisce a delle regole e presenta su tutti i livelli caratteri in parte svincolati dal parlato, così da configurarsi come una vera e propria lingua d'arte, largamente artificiale
Esametro: vari studi sulla sua origine lo considerano il risultato di espansioni o combinazioni di versi originariamente isosillabici, da riportare all'indoeuropeo. Queste teorie mirano a collegare l'epica tradizionale greca alla sua preistoria indoeuropea
a questo favore si pone la corrispondenza fra alcune formule omeriche ed espressioni analoghe attestate nei testi vedici
si bacia sul principio dell'isocronia, cioè un sistema in cui in posizioni determinate una sillaba lunga e due sillabe brevi sono intercambiabili
Formule omeriche (Perry): unità semantiche predefinite in modo da entrare nello schema dell'esametro. Tendono a sedimentarsi di preferenza nella parte finale del verso. L'uso delle formule riguarda ogni categoria morfologica della lingua omerica. L'efficacia poetica del sistema formulare dipende dalla sua polimorfia e dalla sua flessibilità, cioè dai procedimenti di adattamento delle formule alla metrica
procedimenti artificiali: uno dei più frequenti è rappresentato dagli allungamenti o abbreviamenti di vocali dettati da motivi puramente metrici
il sistema formulare è stato creato in un ampio arco cronologico, durante il quale i dialetti greci si sono evoluti. La metrica rende conto di questa rigidità della dizione formulare ed evoluzione della lingua. Tali elementi si sono sovrapposti gli uni sugli altri. Si è cercato di adattare il sistema formulare tradizionale al dialetto proprio degli aedi che lo utilizzavano
Il filologo alessandrino Aristarco riconosceva nella lingua omerica una forma arcaica di ionico, parlata in Attica prima della migrazione ionica in Asia Minore. Le teorie degli antichi sui dialetti operano a livello sincronico: puntano ad individuare al loro interno un dialetto base il più possibile vicino ad una parlata reale
nel 1834 il filologo tedesco Ritschl espose la prima teoria generale sulla formazione della lingua omerica, tenendo bene in considerazione la stretta relazione instaurata fra lo sviluppo diacronico della dizione epica e l'apporto linguistico di precisi ambiti dialettali
prima fase acheo-eolica localizzata nel Peloponneso; seconda fase eolica in Asia Minore, a cui far risalire la creazione dei poemi omerici; ultima fase, sempre in Asia Minore, durante la quale i poemi omerici sono stati ampliati e tradotti in ionico
componente eolica: visione bipartita che riconosceva in Omero un elemento ionico recente ed un elemento eolico antico. I poemi omerici sono stati composti originariamente in eolico e ionicizzati più tardi.
all'inizio del Novecento la posizione dell'eolico iniziò ad indebolirsi, perché ci si accorse che esistono nei poemi omerici numerosi elementi ionici irriducibili, che non possono essere retrodatati e non possono essere originari
la componente eolica dalla lingua omerica è ineliminabile. In età miceneo gli Eoli erano già stanziati in Tessaglia: rapporto territoriale, e quindi anche linguistico, del mondo eolico col mondo miceneo, che ha lasciato tracce di isoglosse di innovazione condivise dai due gruppi dialettali.
l'esistenza di un sostrato eolico predorico in regioni assoggettate ai Micenei come il Peloponneso cambia radicalmente la visione dello sviluppo dell'epica nelle sue fasi iniziali, perché si può ammettere che la tradizione epica sia nata dagli apporti dello ionico alla madrepatria
componente achea: possibilità di un terzo e più antico strato linguistico dell'epica omerica, su cui si sarebbero sovrapposti gli strati eolico e ionico. Questa teoria fu rafforzata dalla scoperta del miceneo del 1954, in quanto il miceneo presenta da un lato diversi elementi in comune con la lingua omerica e dall'altro è affine all'arcadico-cipriota
un punto importante è il rapporto territoriale, e quindi anche linguistico, del mondo eolico con il mondo miceneo. Linguisticamente il contatto fra Achei e Eoli può aver lasciato traccia in antiche isoglosse di innovazione condivise dai due rispettivi gruppi dialettali
presenza costante di η > α, dove l'attico presenta invece α lungo, e assenza di alcune contrazioni tipicamente attiche
Dall'analisi della cultura materiale esistono nei poemi omerici elementi linguistici che si spiegano ammettendo livelli di sviluppo del greco anteriori al miceneo della Lineare B: ad esempio, la tmesi che è frequente in Omero, ma è assente nella lingua delle tavolette; oppure, espressioni formulari
rimane, però, indimostrabile una fase specificamente achea dell'epica greca. Ciò che si riscontra sono solo arcaismi (es. genitivo in -αο -αων dei temi maschili in -α- lungo)
i dialetti eolici del continente hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione dell'epica poi confluita in Omero
la lingua dell'epopea pone a stretto contatto elementi linguistici diacronicamente molto distanti fra loro
una serie di concordanze nel lessico fra arcadico-cipriota e miceneo da una parte, e la lingua omerica dall'altra, non sono esclusive dei primi due dialetti