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Morfologia flessiva - Coggle Diagram
Morfologia flessiva
Neoformazioni
La formazione di nuove parole permette di ampliare il lessico e di utilizzare la lingua in modo economico.
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Le parole formate all'interno della nostra lingua sono un settore molto consistente soprattutto nella neologia. E' possibile formare nuove parole tramite suffissi e prefissi, con altre parole in uso, e con l'uso di confissi (elementi di origine greca e latina)
L'aggiunta di prefissi o suffissi crea problemi nella morfologia lessicale, sono molti i casi di allomorfia:
Palatizzazione della consoannte finale prima di suffissi -izia, ista, -ità (amico/amicizia)
Assimilazione consonantiche di prefissi come in- (che può diventare im- d'avanti a p e b). In + responsabile= Irresponsabile.
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Suffissazione
La suffissazione è il metodo più utilizzato in italiano per creare nuove parole, e può creare lessemi di parti del discorso diverse dalla base.
Ogni suffisso tende ad unirsi a una sola categoria di basi, ma ovviamente abbiamo delle eccezioni. Ci sono suffissati derivanti da sintagmi come "permaloso" da "per male". I suffissi esprimono varie categorie:
I nomi di qualità= Tratti da aggettivi, citiamo -ezza, -età. Quest'ultimo si aggiunge agli aggettivi che terminano in -io
I nomi di luogo= Va segnalato l'uso di -eria che indica il punto dove si vende o produce qualcosa (birreria). Per indicare nomi di movimenti è molto produttivo il suffisso -ismo (futurismo, classicismo), che genera il suffisso -ista cioè appartenente del movimento (stalinista, futurista)
Nomi d'azione= Partono da basi verbali ed esprimono il significato del verbo in forma nominale. (indicando l'oggetto dell'azione o il suo prodotto) -mento, -aggio, -tura, che con nomi possono indicare quantità. colpo dato da qualcosa o un lasso di tempo. L'uso di uno di questi suffissi esclude gli altri.
Gli aggettivi il suffisso -bile parte da basi verbali e significa che 'può essere + participio passato del verbo'(lavabile) più frequenti quelli preceduti da un prefisso negativo -in.
Nomi d'agente= suffissi con basi verbale, i più frequenti sono: -tore/-trice (nomi di strumenti), -nte come conversione del participio presente; -one (connotazione dispregiativa); -ista oggi molto produttivo, -aio, -aiolo per indicre alcuni mestieri e -aro con variante romana per i mestieri.
Denominali derivanti da nomi, deverbali derivanti da verbi, deaggettivale derivanti da aggettivi deavverbiali derivanti da avverbi. I suffissi possono essere catalogati in base alla categoria della base e alla categoria che producono
-Ificare, -izzare formano verbi (transitivi), -eggiare (intransitivi)
-Oso, -ale per formare aggettivi.
-Aio, -ista, -ismo formano nomi.
-mente, forma gli avverbi.
Gli alterati sono un tipo particolare di suffissazione dove si parla di doppia suffissazione, oppure altri casi dove tra tema e base si inserisce un infisso lup-acchi-otto
<<suffissazione zero>> postulando un suffisso che non appare nel derivato. Nei nomi tratti da verbi (spacco, da spaccare) e nei verbi tratti da nomi (drogare da droga)
Questo fenomeno spiega alcuni femminili in -a (stipula, classifica) che altri interpretano come esempi di <<sottrazione del suffisso>>
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