IL FASCISMO PARTE II
ECONOMIA FASCISTA
il fascismo diventa partito unico
gli oppositori subiscono violenze sempre più dure
solo due istituzioni sfuggono ancora al controllo del regime
il giornalista e politico liberale Piero Gobetti muore a Parigi nel 1926 a seguito delle percosse degli squadristi
stessa sorte per l'altro liberale e
antifascista Giovanni Amendola
optano per l'esilio oppure restano in Italia per operare in clandestinità
Monarchia
Chiesa
il resta Capo dello Stato
ha il comando delle forze armate e può nominare e destituire il governo
Vittorio Emanuele III
decide di non ostacolare Mussolini
apprezza che il governo fascista abbia fermato l'avanzata dei partiti socialisti
sostenitori dell'ateismo
sancisce intesa col governo fasciste attraverso i PATTI LATERANENSI del 1929
regolano i rapporti tra Stato e Chiesa
l'Italia ha sovranità su Roma
la Chiesa ha la sovranità su Città del Vaticano
ottiene
risarcimento per la perdita dello Stato Pontificio
concordato con una serie di privilegi
riconoscimento del cattolicesimo come religione di Stato
riconoscimento di validità civile del matrimonio religioso
divieto di divorzio
esonero dei sacerdoti dal servizio militare
insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
LIBERISTA
favorisce aziende private in settori prima solo statali come assicurazioni e telecomunicazioni
1925
riduzione importazioni
campagne propagandistiche
fanno leva su motivi patriottici e sul prestigio nazionale
BATTAGLIA DEL GRANO
BATTAGLIA DELLA LIRA
si sollecitano aziende agricole e contadini a produrre più cereali per liberare l'Italia dalla " schiavitù del pane straniero"
si vuole riportare il cambio con la sterlina inglese allo stesso valore che aveva nel 1914: quota 90
le campagne raggiungono il loro scopo ma hanno anche effetti negativi sull'economia
danni per alcune colture come frutta e verdura
danni per esportazione perchè i prodotti italiani diventano meno convenienti a causa della moneta forte
dopo la crisi del 1929
la disoccupazione è aumentata
molte banche italiane sono sull'orlo del fallimento
il governo
dà impulso alle opere pubbliche
adotta corporativismo
1931
viene creato l'IRI ( Istituto per la Ricostruzione Industriale)
ente pubblico finanziato dalla Banca d'Italia
i rappresentanti di imprese e operai avrebbero dovuto risolvere insieme le controversie di lavoro sotto il Ministero delle Corporazioni
crea una corporazione per ogni settore economico
attua così il controllo dello Stato sulle attività sindacali
viene eliminato il diritto di sciopero
vengono aboliti i sindacati liberi
tutto ciò a tutela degli interessi della borghesia industriale e a scapito delle masse operaie
peggiorano le condizioni degli operai
diminuiscono gli stipendi
gli orari di lavoro sono più duri
gli operai non possono opporsi alle direttive superiori
il paese resta arretrato
reddito medio e consumi degli italiani sono inferiori a quelli del resto d'Europa
gli italiani non investono in beni voluttuari