Il gruppo espressionista si formò in Germania nella città di Dresda nel 1905, ad opera di alcuni giovani pittori; li accomuna il bisogno di urla- re le proprie verità, come aveva fatto Munch, considerato il loro maestro (vedi p. 298). La loro era un'arte dura, di denuncia. Nel linguaggio pittorico impiegavano colori violenti e innaturali, intenzionalmente sgradevoli e creavano immagini deformate e contorte costruite per mezzo di linee spezzate e spigolose. Decisiva per l'affermazione dell'Espressionismo fu la diffusione in Europa dell'arte primitiva. In seguito al colonialismo, fu disponibile un'enorme quantità di oggetti arcaici o «primitivi» provenienti dall'Africa. Questo materiale era considerato come qualcosa di infantile, simbolo di società selvagge e prive di cultura, ma una parte degli intellettuali e degli artisti europei ne fu turbata, perché ci vide l'espressione di un mondo inconta minato e istintivo, ancora non corrotto dalla tecnologia.