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L'Italiano e Manzoni - Coggle Diagram
L'Italiano e Manzoni
I promessi sposi ebbero subito un gran successo e ispirarono altri romanzi storici come "l'Ettore Fieramosca" e il "Marco Visconti"
La quarantano non fu imitata perché gli autori non toscani avevano una conoscenza limitata del fiorentino parlato e perché avevano un loro gusto tradizionale
Manzoni espone il proprio pensiero linguistico nel 1847 in una lettera a Giacinto Carnea che nel 1846 aveva pubblicato il "Dizionario domestico"
Nella lettera scrisse che la lingua deve fornire tutti gli elementi per la comunicazione e che quella poetica doveva coincidere con quella di tutti i giorni, quindi occorre prendere dal fiorentino anche le parole di tutti i giorni.
Egli rimprovera Carena di aver accolto troppi geosinonimi e di aver perso l'occasione di <<sostituire l'unità>> quindi indicare un unico modello valido sia per il parlato che per lo scritto-
Manzoni non era contento della Ventisettana nonostante il successo riscosso e decise di spostarsi a Firenze.
Capì che la lingua che gli serviva non era il Toscano, ma il fiorentino. Nel 1838 iniziò a correggere la sua opera eliminando gli arcaismi e alcuni lombardismi, il lavoro si spinse fino al punto che Manzoni dove il fiorentino ammetteva più di una soluzione sceglieva sempre la stessa (vedo/veggio; tra/fra), e sceglieva sempre la prima.
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I classicisti e Monti affermavano che ci fosse bisogno di una lingua ufficiale per poter comunicare in tutta la penisola.
Manzoni invece stava curando il Fermo e Lucia e si pose i problema di una lingua scritta adatta al romanzo che con la commedia si avvicina molto al parlato.
L'italiano aveva un'importante storia scritta, ma non una solidità parlata, lo stesso Manzoni nella vita quotidiana parlava in dialetto milanese.
La prima realizzazione lasciò Manzoni deluso tanto che definì la propria opera <<un composto indigesto di parole latine, milanesi, fiorentine e francesi>>.
Manzoni era alla ricerca di una lingua ideale per il romanzo e la trovò nel toscano, perchè era realmente parlato e aveva un primato storico-culturale. Corresse la propria opera e nel 1827 pubblicò "I promessi sposi" che ebbero un gran successo.(Ventisettana)