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LA NASCITA DEL FASCISMO E LA DITTATURA FASCISTA - Coggle Diagram
LA NASCITA DEL FASCISMO E LA DITTATURA FASCISTA
Partito Socialista Italiano
prevalgono i
massimalisti
hanno come obbiettivo la rivoluzione
rifiutano ogni trattativa con il governo
gennaio 1921, Congresso di Livorno
si staccano dal partito i gruppi più estremisti
fondano il
Partito Comunista Italiano
ha come modelli Lenin e la Russia bolscevica
durante il Biennio Rosso (1919-1920) proliferano gruppi nazionalisti
sostenuti da ex combattenti del ceto medio
il loro tenore di vita a causa dell'inflazione è peggiorato dopo la guerra
sono accomunati dal disprezzo per la democrazie, dall'ammirazione per D'Annunzio, dall'odio verso comunisti e socialisti
tra questi c'è
movimento creato a Milano il 23 marzo 1919 da Benito Mussolini
i
FASCI DI COMBATTIMENTO
i membri vengono ribattezzati
FASCISTI
operano inizialmente al Nord, contrastando le occupazioni delle fabbriche e le manifestazioni socialiste
non hanno, però, molto seguito e nelle elezioni del 1919 non ottengono seggi in Parlamento
Mussolini sposta l'attività del movimento nella Pianura Padana
qui i socialisti sono a capo della gran parte delle amministrazioni locali e gestiscono una fitta rete di cooperative e leghe
Mussolini propone il movimento fascista come strumento d'azione antisocialista
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elezioni del 1921
i liberali accolgono i fascisti nelle loro liste ( BLOCCHI NAZIONALI)
Giolitti sperava di
recuperare la maggioranza in Parlamento
non ottiene nessuno dei due risultati
i liberali non raggiungono la maggioranza
35 fascisti tra cui Mussolini vengono eletti deputati
Mussolini
Mussolini trasforma il movimento in un partito (PARTITO NAZIONALE FASCISTA)
cerca di presentarsi come uomo ragionevole e affidabile, l'unico a poter arginare un fenomeno da lui stesso creato
27/ 28 ottobre 1922
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lascia che i capi locali del movimento (RAS) continuino ad agire con violenza per colpire il movimento operaio e mostrare la debolezza delle istituzioni liberali
costituzionalizzare il movimento di Mussolini
elezioni dell'aprile 1924
sono precedute da campagna di violentissime aggressioni ai partiti di opposizione
vedono la schiacciante vittoria del listone nazionale col 65% dei voti
alla prima seduta del nuovo Parlamento, il giovane deputato socialista, Giacomo Matteotti, denuncia le violenze fasciste e chiede l'annullamento delle elezioni
il 10 giugno 1924, viene rapito da un gruppo di squadristi e ucciso a pugnalate.
l'opposizione si ritira dall'attività parlamentare: SECESSIONE DELL'AVENTINO
Mussolini rimane al governo
il 3 gennaio 1925 si presenta in Parlamento e si assume la responsabilità delle violenze politiche di quegli anni
il Parlamento gli conferma la fiducia, autorizzando di fatto Mussolini a creare una vera e propria dittatura
seconda metà degli anni venti
Mussolini crea regime dittatoriale
elimina ogni possibilità di dissenso
modifica le leggi
con una serie di decreti
stabilisce confino per gli oppositori
dispone lo scioglimento di ogni partito, movimento o associazione non fascista
regime a partito unico
sopprime le pubblicazioni contrarie al regime
espelle dal Parlamento i 122 deputati della secessione dell'Aventino
reintroduce la pena di morte
istituisce il Tribunale speciale per la difesa dello Stato per i reati politici
tra il 1925 e il 1926 emana le LEGGI FASCISTISSIME
serie di leggi che attribuiscono maggior potere al governo
il capo del governo risponde dei suoi atti solo al re
il capo del governo può emanare leggi senza approvazione del Parlamento
nei comuni, sindaci e consigli comunali sono sostituiti dal
PODESTA'
nominati direttamente da Roma
1928: viene approvata la nuova legge elettorale
i cittadini devono solo decidere se approvare o respingere la lista di 400 candidati stilata dal Gran Consiglio del fascismo
elezioni del 1929 si tennero in forma di plebiscito: si inseriva nell'una scheda tricolore con un SI o scheda bianca con un NO
il SI ottenne il 98% dei voti