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STORIA 5 - Coggle Diagram
STORIA 5
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I momenti di crisi politica, sociale ed economica portano sempre dei cambiamenti.
Tutti i partiti che avevano dominato l'Italia post unione non riescono più a trovare una soluzione ai problemi.
Nasce il partito popolare: un partito di centro. Nato dall' idea da un politico e prete Luigi Sturzo. Volle superare il limite politico che il papa aveva imposto ai cattolici.
Tra i fatti: propone una riforma agraria, tasse sui grandi proprietari terreni e le grande industrie. Cerca di avere l'appoggio dei ceti più bassi (Operai e contadini). Applica una nuova riforma elettorale proporzionale: ci sono 10 partiti e ogni partito prende una sua %, se nessuno ha una maggioranza fino al 40% bisogna formare alleanze.
Le regioni autonome potevano gestirsi tutti i servizi da soli.
Partito socialista, un partito di sinistra.
Diviso in e correnti: massimalista (o rivoluzionari), riformista e gramsciani (L' ordine nuovo).
Vi è una scissione nel partito comunista nel Gennaio del 1921 col nome di Partito Comunista italiano. Il nuovo partito aderì alla Terza Internazionale (Unione di tutti i partiti di tutto il mondo).
Nasce il fascismo, partito di destra. A capo vi era Mussolini. E' un partito liquido (prende le idea da tutte le parti). Il primo nome che prende nel 1919 è "I Fasci di Combattimento"
Nasce il "Programma di San Sepolcro" (Nome tratto dalla piazza di dove i fasci si riunivano). Una grande attenzione al paese (nazionalismo), una propensione per la pubblica più tosto che una monarchia. Una repubblica non centralizzata (che desse più importanza e libertà alle regioni).
Suffragio universale per le donne.
Volevano abolire il senato poiché al tempo non era nominato dal popolo.
Volevano più tasse per i ricchi, le terre ai contadini, le industrie e i servizi gestite dagli operari. riduzione degli orari di lavoro.
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Il 15 Aprile del 1919 a Milano i fascisti incendiano la sede del partito socialista sede dell' "Avanti", quotidiano del Partito socialista.
Giolitti viene richiamato al governo, periodo del biennio rosso. In Italia vi saranno 2 anni di scioperi (1919.1920). Gli operai e i contadini vogliono un salario equo.
Iniziano a formarsi delle leghe di contadini nelle campagne. 2 leghe principali: rossa(socialisti) e bianca (cattolici). Nelle fabbriche incominciano le occupazioni e le autogestioni sul modello sovietico.
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Giolitti riesce a trovare un accordo con tutto grazie ai socialisti. Gli industriali avevano ceduto su molti punti (quali le 8 ore di lavoro) tanto da far diminuire il fatturato e il proletariato avevano perso molti punti chiave su cui volevano trattare.
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