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Sviluppo della lingua nella modernità - Coggle Diagram
Sviluppo della lingua nella modernità
Classicismo
L'arte dell'imitazione è il fulcro del classicismo
I classicisti ottocenteschi ammiravano la scrittura del tre cinquecento, tenendo conto però che alla formazione della lingua abbiano contribuito tutti i <<sapienti>>
I classicisti ammettono che la lingua si possa espandere e chiamano <<analogia>> il sistema di derivazione, perché il rapporto che c'è tra parole come "biblioteca e bibliotecaria" sono gli stessi di quelli di altre parole già esistenti
Ci sono differenze tra classicismo ottocentesco e cinquecentesco
Ottocentesco: Hanno assimilato i concetti del settecento, ma identificano la società come nazionale e non internazionale e accettano la continuità con la tradizione italiana.
Leopardi, Pietro Giordano e Vincenzo Monti sono detti classicisti illuminati
Vincenzo Monti ha realizzato la "Proposta di alcune correzione ed aggiunte al Vocabolario della Crusca" dove vari autori polemizzano il purismo di Cesari e il tradizionalismo della Crusca
La Proposta mostrava che alcuni termini del vocabolario fossero stati scelti in modo superficiale essendo termini popolari. Giulio Perticati (genero di Monti) cercò di dimostrare la fallacia del fiorentino trecentesco dato che la sua fioritura fu preceduta dai siciliani.
Giacomo Leopardi e Pietro Giordano insistevano nel plasmare la prosa italiana sulla base di quella greca
Cinquecentesco:
Purismo
Continuatore del pensiero illuminista con capostipite Antonio Cesari che esaltò il fiorentino del trecento facendone un mito. Come affermava Salviati il fiorentino antico è bello per natura e non perché in quella lingua sono state realizzate molte opere illustri.
Cesari afferma il mito della lingua naturale, priva di artici del <<secolo d'oro>> in cui <<tutti parlavano e scrivevano bene>>. Quindi vale sia per lo scritto che per il parlato e pe tutti anche i redattori pratici.
Cesari è ricordato per il Vocabolario della Crusca pubblicato tra il 1806- 1811 indicata come Crusca veronese distanziandosi dagli intellettuali fiorentini. Egli aumentò il numero delle parole ma sempre prendendole dalle opere fiorentine trecentesche
Manzoni apprezzò la Crusca Veronese affermando di aver consumato le pagine del vocabolario.
Nel 1811 Napoleone I riaprì la Crusca che era stata accorpata da Leopoldo I agli intellettuali fiorentini.
La Crusca iniziò a lavorare alla 5 edizione del vocabolario che fu stampata nel 1923 alla lettera O.
Tipo di impostazione teorica che vede tutto il bene nella presunta purezza delle origini che in realtà non esiste
Trai l'XI e il XIII secolo sapone, schiena e guancia erano già prestiti derivanti dal germanico, mentre algebra, cotone, zero e cifra venivano dall'arabo
L'esponente in Italia del Sud del purismo più forte Basilio Puoti che era contrario ai neologismi, ma al contrario di Cesari distingueva le opere elaborate e popolari.
Quest'ultimo credeva che la <<purezza>> andasse perfezionata con l'imitazione dello stile del Cinquecento.
Italiano in Europa
L'italiano in Europa primeggiò nel melodramma (cioè drammi con musica). Esso figlio del recitar cantando e genitore dell'opera lirica ha reso la lingua italiana estremamente <<musicale>>. Allo stesso modo grazie all'Illuminismo il francese divenne lingua della <<ragione>>
Il re del genere fu Pietro Metastasio che viveva alla corte degli Asburgo dal 1730. Usava una lingua classica della tradizione poetica lontana dal Barocco.
La sintassi è semplice e il lessico ripetitivo l'amato era idol mio, mio cor, l'amato che non corrisponde all'amante barbaro, crudele, tiranno, l'amore è pena, tormento, affanno che fa sospirare piangere, languire.
Anche Mozart parlava correttamente italiano, e tutti i rampolli nobili consideravano parte della loro formazione culturale il viaggio in Italia.
Negli stessi anni iniziarono a essere scritte commedie ibride d'italiano e dialetto da Carlo Goldoni, che riportando il parlato avevano una sintassi lineare e coordinata
Filologia
I copisti a partire dal manoscritto (antigrafo) realizzavano una copia (apografo) ma nella copiatura venivano fatti numerosi errori, quindi i l testo finale era molto diverso da quello di partenza.
Testimone= Oggetto fisico che testimonia anche se in modo non sempre corretto il testo originale
Tradizione del testo= In assenza dell'originale sono tutti i testimoni che ci rimangono
Il fine è la ricostruzione del testo come voluto dall'autore a partire dai testimoni
Testo= Poesia, novella o testo originale come li ha voluti l'autore
Neotocanismo
Capostipite Niccolò Tommaseo sosteneva un fiorentino vivo non solo colto ma anche popolare fino al <<ribobolo>> come modello da promuovere nella penisola
A Firenze la sua esperienza lo portava ad auspicare un contatto diretto con il fiorentino, magari assumendo un servitore, ma a quell'epoca chi poteva permetterselo era solo una ristretta élite
E' ricordato per il "Dizionario dei sinonimi" e per il "Dizionario della Lingua Italiana" realizzato con Bernardo Bellini