Solo nella prima metà del Duecento, infatti, a Palermo, alla corte di Federico II di Svevia, che era un grande mecenate, vennero composte le prime poesie in volgare italiano che, a somiglianza di quelle provenzali, trattavano per lo più temi amorosi: nacque così la scuola siciliana e, con essa, la letteratura italiana. Ma altri “grandi” le avrebbero dato prestigio di lì a poco: tra tutti il fiorentino Dante Alighieri che, con la sua Divina Commedia, si guadagnò il titolo di “padre” della lingua italiana. Quest’opera infatti, in volgare fiorentino, pose le basi perché questo diventasse la futura lingua italiana
1)Il ritardo italiano nella produzione dei primi testi scritti in volgare, rispet-to al resto d’Europa, fu dovuto al fatto che l’Italia, a differenza delle nascenti Monarchie nazionali, non costituiva un unico Stato, ma era frammentata politicamente: questo per molto tempo frenò il costituirsi di una lingua comune e quindi anche la nascita di una letteratura di tipo nazionale subì forti ritardi.
2)Non meno importante fu la presenza della Chiesa, che continuò a utilizzare rigidamente il latino, contribuendo a ritardare l’affermarsi del volgare italiano