Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Le varietà scritte pt.2 - Coggle Diagram
Le varietà scritte pt.2
L'Italiano dei giornali
Frequente l'uso di metafore, derivati e composti, anche ibridi con l'inglese (femminicidio, sexgate), di sigle (PIL, TAV), di parole macedonia (ristobar), di polirematiche (permesso di soggiorno) e dialettalismi (napoletano inciucio, romano bufala)
I giornali costituiscono la principale fonte di diffusione di terminologie settoriali (moda, musica, sport). E' una caratteristica dell'italiano del giornalismo l'assenza di una netta differenza tra notizia e commento.
Spesso il testo è strutturato come se fosse un dialogo in un processo di <<botta e risposta>>. Nei titoli è rivelata l'importanza delle frasi nominali che presentano distinti tema e rema. Nelle parti iniziali degli articoli sono frequenti i periodi monosillabici. Si usano sul piano lessicale a causa della fretta vari stereotipi, neologismi occasionali e strutture pleonastiche.
Le riprese anaforiche sono ottenute con <<incapsulatori>> sostantivi che sintetizzano e riassumono fornendone la chiave interpretativa. Frequente è la cosiddetta <<ellissi di preannuncio>> meccanismo cataforico che porta a ritardare la presentazione del tema per creare curiosità nell'attore.
Gli studiosi hanno rilevato diverse varietà di lingua nei giornali in base all'argomento che trattano (politica, cronaca, sport), e bisogna aggiungere la free-press le cosiddette <<quattropagine>> dedicate a tutte. Maurizio Dardano affermò che il linguaggio dei giornali è una <<riformulazione del discorso originario>>, infatti i giornali riportano discorsi politici o testi già scritti.
L'italiano delle leggi e della burocrazia
Nonostante l'impegno negli ultimi 20 anni di semplificare gli scritti burocratici quest'ultimo è ancora serbatoio di oscurità e incertezze per chi non è del campo. Sono frequenti le inversioni senza ripresa nominale e l'accumulo delle specificazioni nominali
E' diffuso l'uso di iperonimi, tecnicismi e parole astratte per generalizzare il discorso e per il rifiuto di termini comuni.
I testi normativi e della burocrazia sono <<molto vincolanti>> e rifiutano i sinonimi. Vi è un importante suddivisione del testo in capoversi, il passivo e il ricorso ai latinismi è tipico della legislatura italiana.
Tra la data e il luogo spesso è inserito lì derivante da "li" articolo determinativo plurale arcaico.
Vi sono congiunzioni tipiche, le coordinate (onde), finali (al fine di, laddove). Sono frequenti le perifrasi (porre in essere) e le nominalizzazioni (dare lezione) e locuzioni preposizionali (ai sensi di, in deroga a)
Si può includere l'<<aziendalese>> l'italiano utilizzato nelle aziende private e poi diffusosi anche nel pubblico con termini come (target, report e monitorare)
L'italiano della letteratura
Nel corso della seconda parte del 900 la lingua ha subito delle semplificazioni dovute all'influsso del parlato, alla ricerca di uno <<stile semplice>> si fecero vari esperimenti come il plurilinguismo soprattutto nelle scelte lessicali.
Spiccano usi d'interpunzione diversi che non rispettano la costruzione della frase, la interrompono con effetti di ellissi e messa in rilievo fino alle frasi nominali.
La punteggiatura è utilizzata particolarmente per le pause prosodiache, anche al di furi del discorso diretto.
In poesia abbiamo spesso l'omissione dell'articolo e l'anteposizione dell'aggettivo al sostantivo. Le congiunzioni sono per asindeto o per polisindeto, frequenti sono le interrogative/esclamative.
La letteratura fa parte dei testi <<poco vincolanti>> quindi lasciano molto spazio all'interpretazione e ai sinonimi.
La narrativa supera il limite dei vari discorsi:
Discorso indiretto= Si riporta quanto detto o scritto, è inserito in una frase subordinata dal verbum dicendi della principale e inserito nella subordinata da "che". La 1 persona diventa 3, il presente passa a imperfetto. Riporta discorsi spesso non molto rilevanti.
Discorso diretto libero= E' la fusione del discorso diretto e indiretto. Condivide con quest'ultimo il passaggio dalla 1 persona alla 3. Non è necessariamente introdotto dal verbum dicendi e fu utilizzato per la prima volta da Joyce nel monologo interiore.
Discorso diretto= Introdotto dal verbum dicendi seguito da due punti e virgolette, riporta testualmente quanto è stato detto o scritto, non subisce nessun mutamento, per quanto riguarda gli elementi.
Discorso indiretto libero= Ha le stesse caratteristiche formali del discorso diretto, ma non è introdotto da introduttori sintattici come punti e virgolette. E' inserito nel discorso lasciando al lettore la comprensione.
L'italiano letterario contemporaneo attinge a sottocodici, arcaismi, dialettalismi. In poesia ripetizione di uno stesso termine vengono fatte per un determinato significato. Abbondano metafore e sineddochi e l verso con rima si preferisce quello libero
Letteratura <<dialettale>> destinata a un pubblico circoscritto, letteratura <<in dialetto>> che ha maggiori ambizioni artistiche e destinati a lettori dell'intera penisola.
Italiano della prosa scientifica e della saggistica
Trattati scientifici
Sono testi <<molto vincolanti>> quindi non lasciano spazio all'interpretazione. Sono espliciti e chiari
L'italiano adotta la struttura di un testo argomentativo con ipotesi al congiuntivo. Abbondano i tecnicismi, che rendono il testo più formale e scientifico
Vi sono oltre parole formate con confissi greci e latini e delle polirematiche (morbo di Parkinson). La sinonimia è ridotta
Rigorosa è la divisione del testo, alta presenza delle parentesi per elementi esplicativi. La subordinazione è molto diffusa, ma prendono piede anche gli incidentali e le frasi nominali.
Saggi
Sono testi <<mediamente vincolanti>> un ibrido tra molto e poco vincolanti. Possono essere leggermente impliciti e più interpretabili.
Le differenze a volto sono labili sopratutto per le <<scienze molli>> (storia, filosofia), più rigide le <<scienze dure>> che seguono rigorosamente i postulati.
L'italiano ha subito l'influsso dell'inglese perché la lingua anglosassone oggi è quella della comunicazione scientifica.