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LETTERATURA DELLE ORIGINI: La nascita delle lingue moderne - Coggle Diagram
LETTERATURA DELLE ORIGINI: La nascita delle lingue moderne
Alla caduta dell'impero romano (ma anche durante la sua vita), la lingua maggiormente utilizzata in Europa è il
latino
ATTENZIONE: la lingua
scritta
era il cosiddetto
latino classico
(usato in letteratura, nei documenti...)
Cristallizzato (era il latino del I sec. a. C.)
Lingua per lo più scritta
Non era neanche insegnato al popolo
Era uguale in tutto l'impero
la lingua
parlata
era il cosiddetto
latino volgare
(-> del popolo) - usato nella vita quotidiana
In evoluzione (cambia nel corso del tempo)
Lingua per lo più orale
Veniva parlato per lo più dai ceti popolari (o anche da quelli aristocratici, ma in contesti familiari)
Era diverso nelle diverse parti dell'impero (teneva traccia delle lingue parlate nell'area)
v.
Appendix probi
Con la caduta dell'impero,
manca
un'autorità centrale che faccia da modello linguistico
Con l'eccezione dell'Italia, dove invece l'esempio
ecclesiastico
rimane molto forte
I
latini volgari
si evolvono autonomamente - fino a diventare qualcosa di diverso rispetto al latino
Con la nascita di nuovi regni, iniziano a diventare le
lingue ufficiali
di quei territori
Nascono le
lingue romanze
o
neo-latine
Italiano, spagnolo, francese, portoghese, romeno...
Questo succede nelle aree in cui la presenza romana era più forte e più antica, e quindi la popolazione aveva ormai assorbito il latino
Alcune aree dell'impero abbandonano il latino e le lingue derivate da esso
Molto spesso, adottando una
lingua germanica
Prima testimonianza dell'uso
ufficiale
di queste nuove lingue avviene già nel 843:
Giuramenti di Strasburgo
Giuramento di alleanza fatto da due figli di Carlo Magno (uno re dei Franchi, l'altro della Germania) -> ciascuno giura nella lingua dell'altro
Carlo il Calvo (re francese) giura in
alto-tedesco antico
; Ludovico il Germanico (re tedesco) giura in
proto-francese
Nel caso specifico dell'
Italia
, l'evoluzione di una "
nuova lingua
" è più tardiva e frammentata
Tre fondamentali motivi per questo ritardo e questa frammentazione (e l'assenza di documenti ufficiali):
La presenza della
Chiesa
, un'autorità centrale molto presente e che parla in latino
La frammentazione politica, per cui non c'è un'autorità centrale che possa irradiare un unico modello linguistico
Il
latino
presentava per i popoli italici molta meno difficoltà di comprensione rispetto a quanto succedeva nel resto d'Europa
Già nell'813, però, sappiamo (dagli atti del
concilio di Tours
) che in Italia le prediche dovevano essere svolte in "
rustica romana lingua
" (qualunque cosa significhi), perché il popolo non capiva più il latino standard
Ci restano alcuni
documenti
delle prime attestazioni di lingue volgari che si parlavano in Italia - che però sono testi brevissimi, arrivati in maniera fortunosa
v.
Indovinello veronese
(VIII-IX sec.)
v.
Iscrizione nella catacomba di Commodilla
(IX sec.)
v.
Placiti cassinesi
(ca 960)
v.
Iscrizione di san Clemente
(XI sec.)
Solamente dopo l'anno Mille in poi, ci sono dei veri e propri documenti (i primi sono
commerciali
e
bancari
) scritti nei vari volgari italiani (1000-1200)
Nei Comuni italiani
Nel sud Italia (grazie a Federico II)
In questo periodo che emergono anche i primi
testi letterari
italiani (molto spesso basati sull'esempio della
letteratura francese
, che era già nata da un po')