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L'amministrazione della giustizia, La magistratura ordinaria si divide…
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La magistratura ordinaria si divide in:
- magistratura penale
- magistratura civile
La magistratura ordinaria è chiamata così per distinguerla dalle magistrature speciali perché queste ultime si occupano solo di specifiche questioni.
La magistratura penale si occupa esclusivamente di reati.
- I reati sono:
- il furto
- la rapina
- La truffa
- lesioni personali
- in genere tutti quei comportamenti che si configurano come violazione di leggi penali.
Leggi penali sono chiamate con le leggi la cui violazione ritenuta dal legislatore così grave da comportare come sanzione una pena.
Reato: e chiamata così qualsiasi violazione della legge penale.
Delitti: sono chiamati così i reati più gravi, come l'omicidio alla fine così via.
La pena può consistere in una limitazione della libertà personale, nei casi meno gravi nel pagamento di una multa.
Se si pensa di essere rimasti vittima di un reato, si può denunciare il fatto alla polizia giudiziaria.
La polizia informerà della denuncia il magistrato e sotto la direzione del magistrato la polizia inizierà le indagini dirette ad accertare:
- se il reato è stato veramente commesso
- chi lo ha commesso
Procuratori della Repubblica: sono chiamati i magistrati, che avuta notizia della probabile consumazione di un reato, guidano le indagini della polizia giudiziaria.
Quando le indagini saranno concluse si aprirà il processo, il procuratore assumerà il ruolo di pubblico amministratore (Pm) e sosterrà l'accusa contro l'imputato.
All'inizio delle indagini i soggetti su cui si appuntano i maggiori sospetti vengono iscritti nel registro degli indagati.
Vengono perciò formalmente informati che si sta indagando su di loro e che potrebbero essere imputati di aver commesso ho aver partecipato al reato in oggetto.
Se vi è il sospetto che possano dileguarsi e inquinare le prove a suo carico il procuratore può disporre a suo carico misure restrittive della libertà personale, più grave la custodia cautelare in carcere.
Se non c'è il pericolo concreto e attuale di fuga dell'indagato o il pericolo che questi ripeta lo stesso tipo di reato si può restringere la custodia cautelare al domicilio dell'indagato.
Può accadere che il procuratore perda lucidità di giudizio, l'ordinamento gli pone a fianco un altro giudice con funzione di controllo.
Il giudice per le indagini preliminari (Gip) è un magistrato che esercita il controllo sull'attività svolto dal PM e soprattutto sulla necessità di applicare all'indagato misure restrittive della Libertà personale.
Il nostro ordinamento è talmente garantista che in merito alla custodia cautelare dell'indagato non si fida pienamente nè del giudizio del procuratore che l'ha richiesta né di quello del giudice per le indagini preliminari che l'abbia convalidata, per evitare eccessi ha istituito uno speciale tribunale chiamato Tribunale della Libertà.
Il tribunale della libertà è un organo istituito nel 1982 ha sede in ogni capoluogo di provincia.
Il suo compito è di esaminare su richiesta degli interessati i provvedimenti limitativi della Libertà personale emessi dal procuratore e convalidati dal Gip.
Le indagini che inducano a ritenere che la persona indagata sia realmente il responsabile del reato di cui viene accusata si apre il processo viene proprio chiamato dibattimento.
Parti del processo penale:
- il magistrato che ha guidato l'indagine nel processo, si trova nelle vesti di Pubblico Ministero e sosterrà l'accusa
- Il presunto colpevole assume il ruolo di imputato e deve essere obbligatoriamente affiancato da un avvocato difensore infatti la difesa nel processo penale è un diritto irrinunciabile che la Costituzione riconosce a ogni persona.
- Se l'imputato rifiuta di nominare un suo difensore ne verrà nominato uno d'ufficio,
- se l'imputato non ha un reddito sufficiente per sostenere le spese legali verrà, assistito da un avvocato pagato dallo Stato, patrocinio a spese dello Stato.
Se l'imputato non parla o non comprenda la lingua imiegata in un processo, verrà assistito da un interprete.
Alla'appertura del dibattimento, i rappresentanti dell'accusa e della difesa si confronteranno su un piano di verità davanti al magistrato giudicante il quale si trova in una posizione di imparzialità e ascolterà entrambe le parti, esaminerà e valuterà le prove che gli vengono fornite e quando sarà sicuro è convinto emetterà una sentenza che potrà essere di assoluzione o di condanna.
Contro questa sentenza le parti possono appellarsi a un giudice di secondo grado e successivamente alla giudizio della Corte di Cassazione.
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Principi che regolano la giurisdizione penale:
Il principio della presunzione di non colpevolezza: l'imputato non può essere considerato colpevole nè tratto come tale fino a che non è stato condannato in via definitiva
Il principio dell' umanità della pena: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, e devono tendere alla rieducazione del condannato
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