La poesia è, soprattutto, lirica perché esprime la fantasia e il sentimento, non a caso i più grandi esponenti furono Ugo Foscolo, mentre è il contrario per il romanzo storico, che è più oggettivo, ma detiene, lo stesso scrittori del calibro di Alessandro Manzoni.
La lirica rappresenta diverse tematiche come il dolore nato dalla coscienza dell'inadeguatezza dell'uomo rispetto all'assoluto, il mistero che va oltre la mente, l'amore, la morte, la natura, la storia e la vita sociale.
Il romanzo storico, "nato" da Walter Scott, espandendosi in tutta Europa, si afferma il genere predominante. Esso provoca un cambiamento tra società e scrittori, portando quest'ultimi a diventare dei professionisti, mentre gli intellettuali esprimono nelle loro opere le esigenze e gli ideali della borghesia
C'è però anche la questione della lingua, infatti classicisti e romantici si "scontrarono" perché i primi pensano che la lingua debba essere accurata ed elegante, mentre gli ultimi preferiscono che sia naturale e spontanea.
Bisognava avvicinare la lingua scritta alla parlata, ma rimaneva da determinare quale modello linguistico seguire. Alessandro Manzoni riteneva il fiorentino del suo tempo l'ideale e dopo aver scritto la versione definitiva de "I Promessi sposi" alla base della sua affermazione, ci si basò su medesimo linguaggio per costruire la futura lingua italiana.