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LA CRISI DEL TERZO SECOLO - Coggle Diagram
LA CRISI DEL TERZO SECOLO
fra il
161
e il
180
regnò
Marco Aurelio
, detto anche
"l'imperatore filosofo"
. Lui avrebbe voluto dividere il suo tempo fa lo studio, meditazione e una saggia amministrazione, invece, fu costretto a
condurre
18
campagne militari non per
allargare i confini di Roma, ma a difendersi da due popoli sempre più minacciosi
i
PARTI
e i
GERMANI
I
PARTI
erano da lungo tempo in contrasto con Roma per il
possesso della Mesopotamia
, dalla quale passava la Via della seta. Il loro impero era dominato da una dinastia sasanide, forte, ricco e ben organizzato. La loro cavalleria pesante era temibile essa combatteva ricoperta da un'armatura di maglie di ferro
i
GERMANI
erano divisi in tribù, ma erano ugualmente pericolosi, alcuni di loro combattevano seminudi e armati solo di lancia e spada, altri conoscevano i Romani poiché o erano stati presi in
ostaggio
da loro oppure per aver militato nelle loro legioni come truppe ausiliare
lungo la Via della seta stava arrivando dalla Cina una
devastante epidemia
chiamata"peste", essa durò quasi 30 anni causando fra i 5 e i 30 milioni di morti sterminando circa un terzo dell'esercito romano.
Marco Aurelio morì nel 180 senza essere riuscito a domare i Germani
i danni della peste causarono un
crollo demografico
; le campagne si spopolarono, interi villaggi restarono deserti e le città divennero luoghi di terrore.
la riduzione della manodopera ebbe come conseguenza un crollo nella produzione e quindi un
aumento dei prezzi
, aumentarono i prezzi del: grano, vino, vestiario e dell'olio. Intanto si
abbassava il valore reale dei salari
. Intanto i Germani riprendevano forza per nuovi attacchi
Marco Aurelio ebbe un figlio maschio,
Commodo
, esso cercò di conquistarsi il favore della plebe fissando un prezzo fisso, aumentando le distribuzioni di doni e organizzando giochi nel circo. Lui scendeva spesso nell'arena cimentandosi in prove che entusiasmavano il pubblico, era odiato dai senatori poiché amato dai plebei, finché nel 192 fu ucciso da un gruppo di senatori e pretoriani
Settimio Severo
salì al trono nel
193
, regnò 18 anni e nel 197 promosse una campgna contro i parti dove si aggiudicò una nuova provincia romana, la
Mesopotamia
nel
211
morì e gli successe il figlio
Caracalla
era visto male poiché uccise suo fratello e 20000 abitanti di Alessandria, nel 212 emano l'
Editto di Caracalla
, con la quale concedeva la
cittadinanza romana a tutti i sudditi dell'impero
. Si ebbe per la prima volta uno stato che procedeva verso
l'unificazione di tutti i popoli che ne facevano parte dando loro una generale parità
. La dinastia dei Severi si chiuse nel
235
dal 235 al 284
la successione passo nelle mani dei
legionari
decisi ad assegnare il trono a "imperatori soldati" ma giunsero al punto di mettere
il trono all'asta
e di cederlo al miglior offerente
ci furono i primi due sfondamenti del limes
i
Parti
dilagarono nella provincia di romana di Siria e ne ridussero in schiavitù tutta la popolazione facendo prigioniero lo stesso imperatore, Valeriano
i
Goti
oltrepassarono il Danubio e dilagarono in Grecia saccheggiando città e minnacciando di arrivare fino a Roma
Diocleziano
salì al trono giovanissimo e regnò per vent'anni
dal 284 al 304
, Diocleziano affrontò Parti e Germani riuscendo a contenere l'espansione. Ideò una riforma che lo portò a suddividere l'Impero in tre ordini territoriali:
quattro grandi prefetture
, ciascuna delle quali conteneva
tre diòcesi
, che a loro volta erano suddivise in
province
le prefetture passarono a due
"Augusti"
e due
"Cesari"
, ciascuno assistito da un prefetto. Gli "Augusti" erano imperatori che alla loro morte avrebbero dato la propria carica ai "Cesari".
La suddivisione del potere si chiamò
tetrarchia
, "governo dei quattro", Diocleziano impostò la divisione dell'impero in parte d'Occidente e parte d'Oriente, ciascuna affidata a un Augusto e a un Cesare.
L'Augusto d'Occidente spostò la capitale da Roma a
Milano
le finanze statali rappresentavano il secondo grande punto debole dello Stato.
le
tasse
, la cui riscossione era affidata ad appaltatori privati passo durante l' "anarchia militare" ai soldati. Diocleziano riformò il sistema fiscale ci fu un
censimento di tutto l'impero
che portò a calcolare quanto ciascun proprietario doveva pagare in base all'entità dei suoi beni e al numero di persone che lavoravano ai suoi ordini.
a questa riforma ne affiancò un'altra, creò il primo
embrione di bilancio dello stato
. Incaricò i funzionari del fisco di prevedere ogni anno quanto sarebbe occorso l'anno successivo. Diocleziano emise un
Editto sui prezzi massimi
e creò l'ultima riforma ovvero
l'irrigidimento delle corporazioni
per bloccare continue fughe di gente scontenta.
l'Impero Romano si configurò come un vero e proprio Stato
burocratico
, dominato da una mastodontica categoria di
funzionari stipendiati e di carriera
.
Tutti i governatori di primo come ultimo livello avevano un loro ufficio pieno di impiegati addetti ad ogni genere di compiti.
tra i funzionari vi erano dei ruoli odiosi come i
corrieri
, costretti a viaggiare in tutte le regioni dell'impero.
gli
esattori
che riscuotevano le tasse della popolazione.
L'odio popolare investiva tutte le categorie di
burocratici
. Era in grandissima parte gente corrotta e pronta a ogni speculazione che trasformava un servizio pubblico in un'attività parassita nutrita dalle disgrazie altrui